Cos’è Google Bert e come funziona


Per ammissione dello stesso Google, Bert rappresenta il più grande balzo in avanti che il motore di ricerca abbia compiuto negli ultimi 5 anni. Questo update infatti è riuscito a migliorare la capacità di Google di capire quello che è l’intento di ricerca di ogni query.

Cos’è Google Bert?

Bert è l’acronimo di Bidirectional Encoder Representations from Transformers, ed è un aggiornamento in grado di consentire al motore di ricerca di migliorare l’elaborazione del linguaggio umano mediante l’utilizzo di reti neurali, ovvero modelli matematici che si rifanno al funzionamento del cervello umano. L’obiettivo, ampiamente raggiunto, è quello di riuscire a comprendere in maniera ancora più accurata l’ambito delle query digitate dagli utenti, al fine di restituire risultati ancora più precisi in SERP.

Grazie all’elaborazione del linguaggio naturale, questo importante aggiornamento dell’algoritmo consente di comprendere in maniera ancora più precisa cosa stanno cercando gli utenti sul web e quali siano i contenuti in grado di rispondere in maniera efficace al loro intento di ricerca

Dunque Bert, dal momento in cui è stato rilasciato in Italia ovvero il 9 Dicembre 2019, aiuta Google a comprendere meglio quale sia il significato delle singole parole che compongono una frase ma, ed è probabilmente questa la novità più succosa, anche tutte le loro sfumature.

Una implementazione di questo tipo rappresenta effettivamente un cambiamento epocale nel modo in cui funziona il motore di ricerca, e di conseguenza il modo in cui ci approcciamo all’ottimizzazione di un sito web.

Come funziona Google Bert?

Bert adopera Transformers, una intelligenza artificiale che è in grado di comprendere le sfumature che si celano dietro ad ogni query e del contesto in cui sono inserite, consentendo così al motore di ricerca di offrire in SERP dei risultati ancora più pertinenti ed in grado di soddisfare l’intento di ricerca.

In dettaglio è Importante sottolineare che fino ad oggi i motori di ricerca hanno adottato modelli direzionali per comprendere i modelli di linguaggio, dunque leggendo il testo da sinistra verso destra o da destra verso sinistra. Con l’adozione di Transformers invece, il concetto di direzionalità è superato in quanto Google va a leggere tutto il testo contemporaneamente

Il fine è quello di trovare un senso globale ad ogni singola parola, leggendo tutto quello che c’è a sinistra e a destra di ogni vocabolo al fine di trovare una relazione.

Bert va dunque ad analizzare le query di ricerca, e diventa per questo motivo ancora più importante andare ad utilizzare sinonimi e correlate delle key più importanti nell’economia di ogni contenuto, dato che queste aiutano il motore di ricerca a comprendere in maniera inequivocabile il contesto.

Parliamo dunque di una introduzione che a tutti gli effetti può essere considerata una pietra miliare nel campo della NLP (Natural Language Processing), ovvero quell’intelligenza artificiale che è in grado di dare alle macchine la possibilità di leggere un testo e comprenderne il significato.

Cosa fare sul tuo sito a seguito dell’introduzione di Google Bert?

Molto probabilmente ciò che ti stai chiedendo adesso è se ci sia qualcosa da andare a ritoccare sul tuo sito o se sia possibile lasciare tutto così com’è. Non sono dell’avviso che tutto possa essere lasciato così com’è, ma al contrario ti suggerisco di fare quanto segue:

  • Lavora sulla qualità dei contenuti, anche quelli che sono già online. La qualità infatti assume un rilievo ancora maggiore in considerazione del fatto che ogni singola parola può aiutare Google ad individuare in maniera inequivocabile il contesto, offrendogli la certezza di poter mostrare una determinata pagina del tuo sito in SERP per rispondere efficacemente ad una precisa query digitata dall’utente.
  • Implementa i dati strutturati per facilitare il “dialogo” con il motore di ricerca e chiarire le ambiguità. Inoltre i dati strutturati riflettono l’argomento del contenuto in cui sono inseriti. Se implementati correttamente, rappresentano un’arma in più. 
  • Lavora sulle long-tail, che possono aiutarti rendendo più specifico il tuo contenuto. Bert infatti è nato proprio per migliorare i risultati di ricerca, per questo vede di buon occhio le parole chiave a coda lunga, le quali di norma rispondono meglio alle domande degli utenti.

In conclusione, tieni presente che devi sempre essere in grado di creare il migliore contenuto per quel determinato argomento che desideri trattare, focalizzando tutta la tua attenzione sulla scrittura e sul modo in cui ti è possibile ottimizzare tali contenuti per rispondere in maniera efficace all’intento di ricerca degli utenti.

2 commenti

  1. Manuela 11 Settembre, 2020 Rispondi
    • Maura Cannaviello 11 Settembre, 2020 Rispondi

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