Già annunciato un anno fa, poi rimandato per insufficienza delle nostre infrastrutture tecnologiche (reti fisse e banda ultralarga), ora, ad accordo raggiunto con Telecom Italia, è confermato per ottobre l’arrivo di Netflix in Italia, il servizio in streaming di serie tv, documentari e film.
Il costo dell’abbonamento mensile che prevede un accesso illimitato a tutto il catalogo, più di 50mila titoli senza interruzioni pubblicitarie, non è stato ancora comunicato, ma probabilmente si allineerà ai prezzi previsti per il mercato europeo dove è già presente, intorno ai 7,99 euro.
I contenuti video in streaming saranno fruibili attraverso dispositivi smart tv, game console, tablet e smartphone.
Con 60 milioni di abbonati in 50 paesi, Netflix è conosciuto in Italia probabilmente per le fortunate serie televisive House Of Cards e Orange New Is The Black, di cui è anche ideatore, trasmesse in esclusiva rispettivamente su Infinity di Mediaset e su Sky Atlantic canale di Sky Online.
Globalwebindex, azienda specializzata nel fornire studi di mercato sopratutto in ambito digitale, pubblica un interessante report relativo ai dati di consumo mensile per Paese di utenti VPN abbonati ai servizi in streaming di Netflix e Spotify, relativi al secondo quadrimestre 2015. Di cui di seguito un riepilogo.
Streaming e questioni di banda
Netflix ha introdotto un nuovo modo di distribuire le serie tv, rilasciando, cioè, l’intera stagione in un’unica soluzione invece che in diverse puntate.
Per la messa online della terza stagione di “House Of Cards”, Netflix ha consumato il 40% della banda USA; per questo molti fornitori di connettività hanno imposto in America dei limiti di consumo per utente.
Lo streaming di Netflix richiede una connessione minima a 0,5 megabits al secondo, anche se si raccomanda di avere almeno 1,5 mega.
La stessa Netflix inizialmente si appoggiava a provider come CDN e altri, poi è passata a Comcast, il primo grande operatore degli Stati Uniti, per garantire un servizio migliore ai suoi abbonati.
L’obiettivo è quello di usare per lo streaming l’Ultra HD con una risoluzione 4K, anche se al momento sono pochi i contenuti da offrire soprattutto per via delle restrizioni sui diritti d’autore che le emittenti televisive detengono sulla maggior parte dei contenuti finora prodotti.
Netflix nuova serie Narcos
Parlando di serie televisive di cui Netflix è anche creatore, tra pochi giorni, per la precisione il 28 agosto, verrà aggiunto al vastissimo catalogo di titoli la nuova serie “Narcos“, ambientata in Colombia negli anni ’80 e ispirata alla storia vera del narcotrafficante Pablo Emilio Escobar Gaviria appartenente al cartello di Medellin, dall’omonima città colombiana, un’organizzazione criminale tra le più violente e spietate del crimine moderno.
Alcune critiche sono già arrivate dopo la messa online del trailer ufficiale (su YouTube da un mese con già 3 milioni e mezzo di views), per via della pronuncia dell’attore Wagner Moura che è brasiliano e non colombiano come il personaggio che interpreta.
Oltre alle serie già citate, altri titoli del catalogo di Netflix presto disponibile anche in Italia sono “Bloodline”, “Daredevil”, “Peaky Blinders”, “Sense8” e “Marco Polo”.
Reed Hastings, il CEO di Netflix, propone la tv del futuro concepita, attraverso l’intrattenimento, come nuova forma di letteratura.
Al suo inseguimento si sono lanciati Fox e Disney con Hulu e HBO con il servizio HBO Now.
In Italia abbiamo da anni Telecom Italia con la proposta di Cubovision e Chili Tv, nata da uno spin-off di Fastweb, a cui si sono aggiunte le offerte di Sky e Mediaset.
Se il mercato dell’intrattenimento trae giovamento dalla competizione tra colossi Telco e case di produzione e distribuzioni multinazionali come Netflix per la qualità dei contenuti, un possibile rischio è quello di creare disparità di accesso, in termini economici e di prestazioni del servizio a internet, che dovrebbe essere fruibile da tutti in modo ugualitario. Per questa ragione, la Commissione federale americana delle comunicazioni sta già valutando nuove regole sul libero accesso a Internet e ai pay-per-servizio.
Sei anche tu un appassionato di serie televisive? Come reputi la contesa da parte delle grandi multinazionali ad accaparrarsi diritti d’autore e megabits di banda? Fammelo sapere con un commento!
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