Quando si parla di immagine coordinata si fa riferimento a quell’insieme di elementi, come il nome, il logo, i colori e il font con cui il marchio si presenta al mondo esterno e che concorrono alla sua brand identity.
La scelta di questi elementi non è mai casuale. Studi specifici come l’eyetracking hanno dimostrato cosa attira maggiormente il nostro sguardo e anche quale tipo di comunicazione viene percepita più positivamente rispetto ad altre.
Guardando ai singoli elementi che compongono l’immagine coordinata di un brand (su come, ad esempio, sia cambiata nel tempo per alcuni noti marchi); oltre al fatto che sia preferibile rivolgersi sempre ad esperti del settore, occorre tener presente che vanno rispettate alcune regole di base secondo cui operare delle scelte.
Colori
La psicologia dei colori dimostra come una tonalità rispetto a un’altra abbia effetti completamente diversi sulla nostra psiche. I colori caldi che contengono i toni del rosso e del giallo rappresentano vitalità ed energia, ma il rosso indica anche un segnale di allarme che trasmette una sensazione di pericolo. Come è noto, il blu è associato a sensazioni di calma, protezione, sicurezza e per questo molto utilizzato da aziende che si occupano di tecnologia che hanno l’onore di conservare dati sensibili e altre informazioni private mentre l’arancione, legato all’amicizia e all’avventura, viene spesso scelto dal settore dello sport.
La scelta del colore per promuovere una call-to-action, cioè un invito all’azione all’interno di una newsletter, landing page o in generale di un annuncio promozionale, può fare la differenza. Per questo è consigliabile eseguire degli A/B test.
Solitamente i colori del brand andrebbero limitati a non più di 3-4 con almeno uno luminoso e uno scuro per creare contrasto.
I colori considerati principali sono dodici e sono costituiti da quelli primari: rosso, giallo e blu che non possono essere ottenuti dalla combinazione di altri colori; secondari: verde, viola e arancione, ottenuti invece dalla combinazione dei primari e terziari, provenienti dall’unione dei primi con i secondi. Eppure, grazie alla brillantezza, luminosità, opacità, aggiunta di ombre oltre al mix del bianco, del nero e del grigio, possiamo contare su una vasta quantità di sfumature e gradazioni di uno stesso colore.
Immagini
Le immagini sono il modo più incisivo e veloce per rafforzare un concetto espresso mediante un testo. E’ possibile avvalersi di alcuni database in cui i file visuali sono gratuiti o donati in Creative Commons (liberi da copyright), leggendo bene le istruzioni all’uso. Inoltre, è possibile personalizzarle applicando dei filtri.
Il filtro ha il potere di esaltare l’immagine, ma anche di conferirle lo stile del marchio che dovrà essere coerente in tutte le sue espressioni comunicative. Ad esempio, se il logo ha un colore predominante, questo tono potrebbe essere aggiunto a tutte le immagini relative al brand. Invece, se lo stile del marchio è pop oppure vintage, lo stesso filtro potrebbe essere applicato alle foto.
Un altro sistema per dare carattere alle immagini, soprattutto in ambito di food photography o anche di arredamento per mostrare i diversi materiali impiegati è la combinazione di saturazione e contrasto che rende più vividi i colori.
Viceversa, un basso contrasto rende le immagini piatte, creando quindi effetti dimensionali diversi con la possibilità di utilizzarle come sfondi, lasciando maggiore spazio ai testi.
Font
A proposito di testi, anche il font scelto per rappresentare il marchio ha la sua fondamentale importanza in quanto ognuno presenta una propria personalità. Non tutte le combinazioni di font stanno bene tra loro anche se è consigliabile per il tuo brand combinare al massimo 2-3 tipi di font con uno stile in contrasto tra le varie combinazioni per ottenere un maggiore impatto visivo.
Logo
Il logo può partire da un segno, un simbolo, da lettere o immagini e dovrebbe richiamare immediatamente, in base alla forma e al colore, il settore merceologico: quindi, trasmettere i valori del brand che sono la sua vision e la sua mission.
Tutta la comunicazione online e offline dovrebbe rispettare le linee guida individuate con lo studio dell’immagine coordinata. Trasportando questo concetto al proprio sito o blog, potrebbe essere utile doversi avvalere di un tema o template a pagamento che, rispetto a quelli gratuiti, consente un più approfondito grado di personalizzazione. Ci sono moltissimi servizi a cui appoggiarsi, io suggerisco ThemeForest e anche MyThemeShop, da me usato abbastanza spesso.
Un altro strumento che consiglio è Canva che in breve tempo ti aiuta a creare materiali visuali attinenti all’immagine coordinata del tuo marchio o prodotto, come potrebbero esserlo le cover dei principali social media o presentazioni di progetti, fornendo combinazioni di foto, filtri e testi modificabili.
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