Se i tuoi potenziali clienti non ti trovano online, forse dovresti rivedere la tua strategia di inbound marketing.
Questo metodo si basa sull’intercettazione del target nei “luoghi” digitali che il tuo potenziale cliente frequenta attraverso contenuti che dovrebbero risultargli rilevanti tanto da attirarlo e trattenerlo sulle tue pagine web.
L’inbound marketing trova le proprie radici nella SEO – Search Engine Optimization, in quanto i contenuti diffusi online devono rispettare alcune regole di base per essere visibili ai motori, ma interessa anche il content marketing dal momento che la diffusione sarà attraverso i diversi canali digitali, dai social media all’email marketing. Infatti, i materiali prodotti allo scopo di calamitare il potenziale cliente (prospect) sul tuo sito dovrebbero adattarsi al canale utilizzato, tanto che, secondo i recenti studi sul mercato del lavoro dell’inbound marketing, le professionalità più richieste in questo ambito presentano competenze trasversali a più canali.
Il professionista non può essere soltanto un copywriter o un esperto di PPC, per fare un esempio, ma dovrà essere anche in grado di coniugare i molteplici aspetti del digital marketing.
Come capire se stai applicando una buona strategia di inbound marketing?
Innanzitutto, conosci bene il tuo prodotto o servizio? Che caratteristiche ha, a quali bisogni risponde e a chi si rivolge?
Prima ancora di iniziare a elaborare un piano editoriale, hai studiato in modo approfondito il tuo “consumatore-tipo”, ovvero quello potenzialmente interessato al tuo prodotto-servizio?
Non ti fermare ai dati sociodemografici, ma scava nelle abitudini e negli interessi del tuo pubblico: utilizza strategie specifiche (e un questionario) per creare il suo identikit!
Se hai fatto bene i compiti, avrai sicuramente analizzato il tuo mercato di riferimento per capire chi e come sono posizionati i tuoi concorrenti. Questo studio potrebbe farti scoprire una domanda latente che ignoravi e aiutarti a comprendere quali sono i punti di forza e/o di debolezza della tua offerta rispetto ai competitor.
Secondo una buona strategia di inbound marketing, compresi i bisogni della domanda, è utile lavorare a una keyword strategy per individuare:
- i “temi caldi” da coprire attraverso un buon piano editoriale;
- gli influencer di settore con cui potresti avviare delle collaborazioni;
- i competitor per studiarne le strategie e prendere spunto.
Per il primo punto puoi avvalerti dello strumento Keyword Planner di Google, ma anche di Ubersuggest e Google Trends per individuare le tue parole chiave e vederne i volumi di ricerca nel tempo ed escogitare eventuali alternative.
Puoi trovare i profili influenti del tuo settore attraverso strumenti come Klout e Augure.
Per “spiare” la concorrenza ti suggerisco SEMrush oppure WebSite Auditor, entrambi validi sia per ottenere il posizionamento organico sia quello a pagamento attinente a una strategia SEM – Search Engine Marketing. In base al canale digitale che stai analizzando potresti inoltre usare tool diversi come FanPage Karma per Facebook o BuzzSumo e TalkWalker.
Se hai già messo in pratica tutti questi punti e se, dopo un periodo ragionevole ad esempio di sei mesi, non hai visto risultati, ti suggerisco di monitorare le tue azioni attraverso gli strumenti di analisi del traffico, come Google Analytics, e di diagnostica come Search Console – ex Webmaster tool. Da questi pannelli puoi scoprire se ci sono delle anomalie strutturali sulle tue pagine, se hai problemi con Google (ti sta penalizzando?) o se hai sbagliato la scelta delle parole chiave.
Puoi fare un rapido controllo attraverso gli operatori di Google, ovvero inserendo come “query” nel motore la seguente ricerca:
site:example.com “your keyword”
Dove sostituirai con i tuoi dati del sito e della parola chiave che desideri ricercare.
Se, ad esempio, stai cercando di posizionare i contenuti del tuo sito o blog per le parole chiave “racchette da tennis” ma la query non ottiene risultati, evidentemente dovrai rivedere il tuo piano editoriale.
Non ultimo, come sono i contenuti da te prodotti? Sei sicuro che rispettino le buone regole di un titolo accattivante e di un post condivisibile? All’interno delle tue pagine c’è una chiara call-to-action che inviti il lettore di passaggio a diventare un utente che torna sul tuo sito e, possibilmente, si registra ai tuoi servizi?
Ora tocca a te! Mi piacerebbe conoscere la tua esperienza e se hai riscontrato problemi nel mettere in pratica una o tutte queste strategie. Ti chiedo di condividere l’articolo se lo hai trovato interessante e se hai domande o dubbi aspetto tuoi commenti.
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brava Maura,davvero un esposizione concreta e di facile apprendimento
Grazie 🙂