Come ottimizzare contenuti già pubblicati

Ottimizzare contenuti pubblicati

Parlando di Content SEO, a volte potrebbe risultare più “facile” scrivere nuovi post con l’obiettivo di approfondire un tema specifico piuttosto che rielaborare quelli vecchi che, invece, avrebbero più bisogno di essere ottimizzati dal punto di vista dell’uso delle keyword e della distribuzione dei link interni. Mi riferisco soprattutto ai quei contenuti di uno, due anni più vecchi ed elaborati senza tenere conto di un obiettivo specifico, ad esempio quello di attirare traffico qualificato sul sito o sul blog.

Eppure, cercare, filtrare e creare nuovi materiali richiede un non trascurabile investimento di tempo e di risorse, senza considerare che l’offerta di nuove informazioni quotidianamente generate supera abbondantemente la reale richiesta.

Tabella costi produzione di contenuti

 

Leggendo il post “provocatorio” di qualche tempo fa di Skande, “A chi serve la SEO“, che pone in particolare l’accento sull’opportunità di posizionare nelle Serp di Google i contenuti di siti e blog che trattano argomenti di attualità e notizie che bruciano in fretta, (a differenza dei cosiddetti article pillar o evergreen che hanno invece una vita assai più lunga), ho ripensato all’esperimento condotto dai due grandi brand del marketing online quali Moz e HubSpot.
Il test dei due big di mercato voleva trovare una risposta “scientifica” alla domanda: “che tipo di post ottiene maggiore successo?” in termini di pubblico e sui motori, valutando anche gli articoli che hanno una “scadenza” temporale perché trattano della promozione di un evento stagionale o di un’offerta commerciale limitata nel tempo o anche di breaking news, destinati a diventare vecchi in fretta!

A proposito, qui ti racconto quali sono invece i contenuti che convertono meglio sui social network, in particolare su Facebook.

In effetti, bisogna tenere conto che esistono vari tipi di contenuti che potrebbero essere raggruppati in due macro aree: leggeri e di approfondimento. Eppure, ogni tipo di contenuto, se usato in modo strategico all’interno di un piano, può concorrere al successo di un sito o blog.

Premesso che comunque non tutti i blogger seguono un calendario editoriale o una keyword strategy, semplicemente perché non sono interessati all’aspetto SEO, fare “content SEO” prevede anche l’uso dei contenuti prodotti e già pubblicati a vantaggio di un migliore posizionamento nei risultati di ricerca.

Content marketing, curare i contenuti

Content marketing: ciclo di distribuzione

Come ottimizzare i contenuti promozionali

I post promozionali e i contenuti che hanno una scadenza, anche se non contribuiscono in modo diretto a portare “valore SEO” al sito, possono aumentare la notorietà del marchio (brand awareness) se inseriti in un’area specifica, ad esempio, sotto il nome di “promozioni” o “offerte” o anche “eventi”. Con le giuste call-to-action, i lettori possono facilmente essere guidati in un percorso di fidelizzazione con l’obiettivo di trasformarli in iscritti perché interessati a rimanere aggiornati sulla “prossima” occasione.

 

Come ottimizzare le conversioni sui contenuti

Dopo aver consultato tramite Google Analytics quali post e per quali parole chiave si riceve maggior traffico (più visualizzazioni) ma pochi clic, è possibile ottimizzarli proponendo una variante di titolo e di description per invogliare il lettore a proseguire la lettura sul sito; ad esempio inserendo un immediato beneficio o una chiara call to action.

All’interno dell’articolo, per abbassare il tasso di abbandono – bounce rate -, è consigliabile inserire un video o una risorsa gratuita come un’infografica o ebook da far scaricare subito dopo poche righe di introduzione.
Per quelle stesse parole chiave, possiamo utilizzare strumenti come Buzzsumo o consultare gli operatori di Google (esempio: allintitle “keyword”) per scoprire chi è posizionato meglio di noi, cercando di prendere spunto dal lavoro dei competitor per migliorare/integrare le nostre informazioni.

Buzzsumo "content marketing"

Buzzsumo content marketing

 

Infine, può valere la pena persino riscrivere il contenuto, così come è stato dimostrato in alcuni esperimenti volti a migliorare il valore seo di un articolo già pubblicato.
Dopo uno o tutti questi interventi, è importante condividere l’articolo con il proprio network e verificare a distanza di alcune settimane i risultati ottenuti attraverso gli strumenti di Google.

Ora tocca a te! Quali sono le tue strategie per ottimizzare contenuti già pubblicati? Fammelo sapere nei commenti!

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  1. Alfonso 15 Ottobre, 2016 Rispondi

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