Non voglio dare definizioni di personal branding ma spesso il suo significato viene associato al concetto di “vendita di te stesso” che, in modo superficiale, potrebbe suonare come un’accezione negativa.
In realtà, è un ottimo sistema per veicolare la nostra visione, esprimere le nostre capacità e intercettare le persone che ci interessano sia a livello personale sia professionale.
Nelle prossime righe ti racconto meglio cos’è il personal marketing e perché è importante sfruttarlo a nostro favore.
Capitoli del post
- Dal corporate al marketing di se stessi
- Perché costruire una reputazione online
- Questi stessi strumenti sono però in continuo divenire.
- Come posizionarsi per il successo
- Personal branding, da dove partire?
- Vuoi sapere come analizzare la concorrenza, sviluppare la tua voce autorevole nella tua nicchia di competenza? Ho creato un corso online su tecniche e strumenti indispensabili per gestire la tua “voce” online. Dai un’occhiata al programma!
Dal corporate al marketing di se stessi
Con la rivoluzione portata dal digitale, chiunque dotato di un computer e di una connessione può caricare contenuti e informazioni in rete. Può creare un proprio profilo dove inserire foto, video, esprimere pareri e ottenere un’ampia visibilità di pubblico.
Trasferendo la nostra identità in ambito digitale, siamo soggetti a giudizi e opinioni da parte di chi è venuto in contatto con i contenuti che abbiamo pubblicato. Da qui il concetto che:
Ognuno di noi è il brand di se stesso.
Per questo motivo non si parla più solo di immagine aziendale (corporate marketing) ma anche di marketing personale.
Perché costruire una reputazione online
I dati statistici dicono che quando cerchiamo una persona sui motori, per il 90% lo facciamo per conoscere informazioni relative a:
- persone appena incontrate;
- persone che si frequentano abitualmente;
- noi stessi (chi non ha mai provato a inserire il proprio nome nella barra di Google?).
A queste ricerche si aggiungono poi quelle che avvengono quotidianamente in ambito lavorativo. E’ ormai certo, infatti, che le aziende valutano i loro candidati anche attraverso le informazioni che trovano online.
Tutto questo ci fa capire quanto sia importante, oltre che complesso, mantenere e costruire una buona reputazione online (digital reputation).
I canali social ci forniscono alcuni strumenti per tutelare la nostra immagine anche modificando le impostazioni di privacy, potendo creare delle “Cerchie” di condivisione dei nostri contenuti oppure con la possibilità di rivendicare la propria identità in rete, ad esempio con i profili certificati dei brand e dei vip.
Questi stessi strumenti sono però in continuo divenire.
Ad esempio, dopo l’aggiornamento delle ricerche semantiche, Facebook ha potenziato il suo motore per scovare attraverso keyword specifiche: foto, post e commenti pubblicati sulle bacheche dei nostri amici con una validità anche retroattiva.
Questo significa che se qualcuno un anno fa aveva pubblicato qualcosa su di noi, questo contenuto potrebbe comparire nuovamente tra le ricerche effettuate oggi.
Inoltre, il social network blu ha tolto la possibilità di escludere il proprio profilo dai risultati delle ricerche sugli iscritti al social network, mentre Google ha esteso la possibilità di far comparire il profilo di un utente all’interno delle sponsorizzazioni di pagine su cui abbiamo fatto “Like”.
Sta quindi a noi monitorare i nostri dati e la nostra condotta e, magari, trarre profitto dai nuovi social media nel comunicare le nostre abilità.
Come posizionarsi per il successo
Il marketing non è un messaggio è un comportamento. Bisogna stabilire autenticità attraverso i canali media.
Sia che si tratti di digital reputation sia di personal branding è importante intercettare eventuali minacce che possono danneggiare la nostra immagine e lavorare a una buona strategia per “il successo”.
La digital reputation è anche una questione di trasparenza, per costruire una buona immagine aziendale e personale bisogna stabilire autenticità attraverso i media.
Personal branding, da dove partire?
1. Capire chi siamo
Prendersi del tempo per fare delle valutazioni personali e professionali sulla propria “storia”, individuando le proprie soft skill e abilità tecniche in base al proprio percorso formativo, professionale e per aree di interesse, individuandone i lati positivi. Ad esempio, ci sono alcune professioni digitali più ricercate dalle aziende di altre e che richiedono determinate capacità. Analizza anche quali sono le tue reali passioni se ne hai.
2. Capire dove vogliamo posizionarci
Studiare il mercato per capire cosa fanno gli altri e a chi la nostra esperienza può offrire informazioni, spunti di riflessione (relevant content) e suggerimenti per la risoluzione di problemi (useful content) è fondamentale per iniziare a costruire il proprio posizionamento.
3. Farsi (ri)conoscere
Realizzare dei propri materiali (portfolio, presentazioni, webinar) sempre originali e “riconoscibili”. Creare quindi una voce autorevole per quell’area di competenza. Diffondere e indicizzare i propri contenuti attraverso i canali media e network condivisi: collegarsi a gruppi e seguire le conversazioni dove potere inserire i propri interventi per portare attenzione al proprio profilo. Costruire una rete di relazioni.
4. Avere un piano e monitorarlo
Avviare un progetto che abbia degli obiettivi, stabilire le priorità e gestire il tempo di conseguenza, tenendo sempre monitorati i risultati. L’autodisciplina è un buon alleato in fatto di risultati ed essere positivi aiuta a non perdersi d’animo.
5. Rivedere e aggiornare il piano
Gli obiettivi professionali e personali non sono mai statici nel tempo perché cambiano con i mutamenti del mercato e delle nostre aspettative. L’importante è non fermarsi mai e continuare ad aggiornarci ed accrescere le nostre competenze.
Concludo con una frase a me molto cara, tratta da un’opera di Alberto Garutti:
Every step I have taken in my life has brought me here, now.
Ogni passo che ho compiuto nella mia vita mi ha portato qui, adesso.
Vuoi sapere come analizzare la concorrenza, sviluppare la tua voce autorevole nella tua nicchia di competenza? Ho creato un corso online su tecniche e strumenti indispensabili per gestire la tua “voce” online. Dai un’occhiata al programma!
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Ottimi suggerimenti, personalmente ritengo molto importanti gli aspetti da te menzionati al punto 2, ovvero definire bene la propria audience e capire quando e come è meglio interagirci (anche il timing dei post o tweet è molto importante).
Ai tuoi punti aggiungerei poi un suggerimento trasversale, ovvero non limitarsi ad erogare contenuti in modalità “push” sui vari canali, ma iniziare ad interagire in maniera attiva con la propria audience, nei commenti (come sto facendo io in questo momento, nei forum e nei gruppi LinkedIn, questi ultimi molto sottovalutati e usati nel modo peggiore possibile).
Ciao Massic, ottima osservazione! Creare relazioni che rafforzano il proprio network aggiunge valore a ogni azione intrapresa e rende la propria reputazione online ancora più credibile. Oltre a Linkedin, anche se un po’ più per addetti al settore, suggerisco Google+ in particolare le Community e, di recente introduzione, le Raccolte. Sono canali che già conosci e utilizzi?