Una campagna DEM, cioè di Direct Email Marketing, progettata con scrupolo e curata in maniera costante rappresenta uno dei sistemi più convenienti e redditizi per promuovere un’attività commerciale, un progetto online o un’iniziativa di qualsiasi tipologia.
L’email marketing funziona quando gli obiettivi della campagna promozionale e il tipo di contenuti che si intende veicolare vengono definiti in modo chiaro. Per dare vita ad un progetto valido, non si può prescindere dal ricorso ad un sistema professionale per creare e inviare newsletter, perché solo così è possibile recapitare grandi quantità di email verso destinatari multipli in tempi brevi e senza allertare i sistemi antispam. Per scegliere la piattaforma più adatta alle proprie esigenze si deve tenere conto del numero di contatti presenti nelle mailing list, del livello di dimestichezza con gli strumenti informatici e del budget a disposizione. I sistemi in lingua italiana che prevedono servizi di assistenza gratuita come Opendem sono l’ideale per chi è alle prime armi con il mondo dell’email marketing, mentre i sistemi più complessi come GetResponse o MailChimp si prestano alla gestione di campagne che prevedono investimenti ingenti e centinaia di migliaia di email da inviare.
Il ricorso ad una piattaforma funzionale e dall’uso intuitivo agevola molto il lavoro di gestione della campagna, ma tra i fattori determinanti per assicurarne il successo rientrano anche una corretta amministrazione delle liste di contatti e una politica improntata al rispetto degli utenti, che necessariamente richiede la semplificazione del meccanismo di opt-out, ovvero di cancellazione dal servizio newsletter.
Capitoli del post
La legge sulla Privacy e l’uso dei dati personali dei destinatari
L’uso di un contatto email per l’invio di messaggi a scopo promozionale o divulgativo, per legge, può avvenire solo previo consenso dell’utente, che deve confermare la presa visione dell’informativa relativa alle modalità di trattamento dei dati personali e accettare di ricevere le newsletter.
Sempre nel rispetto di quanto stabilito dalle norme che regolamentano il diritto alla privacy in Italia ed in Europa, in qualunque momento l’utente deve essere libero di cancellare la sua iscrizione alla mailing list e chiedere l’interruzione dell’invio dei messaggi.
Per questo motivo, le newsletter devono sempre contenere un link di cancellazione, che consenta di eliminare in modo automatico il contatto email dalla mailing list.
Tutte le piattaforme per l’email marketing propongono questa funzione, che si rivela molto utile per facilitare il lavoro di chi gestisce una campagna DEM: invece di dover procedere manualmente alla rimozione dei contatti che richiedono la cancellazione, il sistema provvede ed eliminare l’indirizzo email e tutti i dati associati dal database, in maniera automatica.
Come proporre la disiscrizione dalla mailing list
Come accennato già in precedenza, i vari servizi di mailing permettono di aggiungere un link sul quale gli utenti possono cliccare per disiscriversi dalla mailing list in calce a ciascuna newsletter.
Seguendo il link, l’utente viene indirizzato verso una pagina web dove, in genere, viene richiesta la conferma di cancellazione. In alcuni casi, a disiscrizione avvenuta, l’utente è invitato ad esporre brevemente il motivo della sua cancellazione.
Questo tipo di informazione può essere molto prezioso, per comprendere le motivazioni che hanno spinto uno dei destinatari a chiedere la sospensione degli invii potrebbe essere utile per apportare delle correzioni alla propria strategia.
In sostanza, oltre a far sì che il link di disiscrizione sia sempre ben visibile, occorre assicurarsi che il processo di cancellazione sia semplice e veloce.
Alcuni editor consentono di decidere la posizione del collegamento o del tasto “unsubscribe”, ma in generale la collocazione migliore è sempre nel footer della newsletter. In altri casi, è addirittura possibile scegliere il testo del link. Il consiglio è quello di evitare diciture che includano l’espressione “clicca qui”, che in molti casi è associata ad email dal contenuto spammoso. Per esprimere lo stesso concetto senza correre il rischio che il filtro antispam di qualche client di posta scambi il messaggio per spam, basta utilizzare formule come “richiedi la cancellazione” o “disiscriviti dal servizio newsletter”.
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I vantaggi per l’immagine aziendale
A nessun utente piace ricevere messaggi di posta elettronica indesiderati. Ignorare il diritto degli utenti di cancellare il proprio indirizzo dalla mailing list, non solo equivale a contravvenire alla legge, ma trasmette l’idea di un’azienda o di un progetto non interessato al rispetto dei consumatori.
In termini di immagine, il danno che ne può derivare è notevole: chi non nutre alcuna stima nei confronti di un brand difficilmente sceglierà di affidarsi ai suoi prodotti o servizi in caso di necessità.
Al contrario, l’utente che è libero di cancellarsi con semplicità dal servizio newsletter, sebbene probabilmente poco o affatto interessato ai servizi offerti, conserverà un’impressione positiva del mittente e non andrà ad aumentare il numero degli iscritti inattivi.
I vantaggi per la campagna DEM
Scegliere di rendere semplice e veloce la disiscrizione dal servizio newsletter produce effetti positivi anche sull’andamento della campagna DEM. Chi decide di non voler più ricevere i messaggi, infatti, evidentemente non è più interessato al loro contenuto. Perdere questo tipo di contatti dalle proprie mailing list non rappresenta un problema, anzi: al diminuire del numero di destinatari, in genere, si riducono anche i costi di gestione della campagna; allo stesso tempo, se nella mailing list rimangono solo i dati di persone realmente interessate ai contenuti delle newsletter, aumentano le chance di ottenere un buon tasso di conversione.
Riassumendo, agevolare la disiscrizione consente di:
- rispettare la legge;
- guadagnare la fiducia degli utenti;
- ottenere mailing list di dimensioni minori, ma di maggior valore;
- veder crescere l’open rate, il click-through rate, il tasso di conversione e tutte quelle metriche che misurano il successo di una campagna DEM.
I rischi della rimozione del link per l’unsubscribe
Nella gestione di un progetto di email marketing, molti compiono l’errore di pensare che una mailing list sia tanto più utile quanto maggiore è il numero dei suoi contatti. Di conseguenza, capita spesso che chi è alle prime armi scelga di rimuovere il link per la cancellazione costringendo gli utenti a continuare a ricevere le newsletter contro la propria volontà. In realtà, questa strategia non solo non garantisce risultati migliori in termini di conversioni e guadagni diretti, ma può minare l’immagine del mittente del messaggio, facendolo finire all’interno delle blacklist degli spammer e danneggiandone la reputazione.