Di recente avevo affrontato il tema dei link in entrata o backlink e, in particolare, analizzando alcune strategie sulla Link Building, tanto bistrattata dopo l’aggiornamento degli algoritmi di Google, che spesso hanno condotto anche a ingiuste penalizzazioni. Oltre a quelli in entrata però, può rivelarsi fondamentale sapere come gestire i link interni di un sito (internal link building), cioè quelli che collegano due indirizzi web di uno stesso dominio, ai fini di una corretta ottimizzazione nei motori di ricerca e di un’appagante esperienza di navigazione per l’utente.
Premetto che la mia conoscenza deriva dall’esperienza diretta, infatti nelle prossime righe riporterò come ho proceduto nella gestione dei link interni del mio blog, oltre da letture approfondite come questa interessante case history di qualche tempo fa letta sul blog del Taglierbe, Davide Pozzi.
Capitoli del post
Cosa sono i link interni
Esistono due tipi di link interni, quelli presenti nel menù principale di navigazione detti “sitewide” (in tutte le pagine) e quelli contestualizzati nei singoli articoli.
Normalmente, le sezioni più importanti del sito come la homepage, le voci nel menù principale, le pagine cornerstone e quelle utili a generare conversioni, dovrebbero ricevere il maggior numero di link interni così da favorire il posizionamento del contenuto nella Serp di Google.
I link che partono da queste pagine sono particolarmente importanti perché trasferiscono il trust (autorevolezza) dal livello più alto a quelli più profondi dunque è importante collegarvi temi quanto mai attinenti. Infatti, spesso inseriamo dei link interni senza renderci conto che stiamo creando dei percorsi di navigazione per i motori di ricerca e per gli utenti.
Distribuzione dei link interni
Puoi conoscere la struttura dei link interni del tuo sito dalla sezione dedicata nel pannello di Google “Search Console”, – ex Webmaster tools: “Link interni“.
Cliccando su uno specifico indirizzo web, il pannello restituisce anche le pagine da cui parte il collegamento. Se da questa consultazione dovesse emergere che articoli e sezioni di minore importanza ricevono il maggior numero di collegamenti interni, dovresti rivedere la tua strategia di comunicazione!
Un altro modo per controllare come sono posizionate le tue pagine nel motore di ricerca è di utilizzare l’operatore di Google “sito:www.nomedominio”.
La mia esperienza personale
Verificando tramite operatore, mi sono resa conto che la pagina “manifesto” del mio blog era posizionata al primo posto dei risultati, quindi prima dell’homepage!
In effetti, può essere un errore abbastanza frequente quello di prevedere tra le voci del menù principale anche sezioni come Policy, Privacy e altro, invece di collocarle nel piede del sito. Avevo poi inserito sulla pagina una descrizione contenente la “brand keyword” che immagino Google favorisse in presenza di ricerche specifiche per il nome del mio blog.
Quello che ho fatto è stato nascondere la pagina dal menù e deindicizzarla dalla sitemap tanto che adesso non compare più tra i risultati di ricerca. Un altro modo potrebbe essere quello di applicare l’attributo nofollow sul link della voce di menù, anche se risulta essere poco coerente con la scelta di inserire la voce in una posizione di così alto rilievo.
Come cancellare in modo corretto una pagina del sito
Un altro errore piuttosto comune che si può commettere nella gestione del menù di navigazione, e che ammetto di aver fatto, è quello di cancellare una voce invece di nasconderla.
Quando cancelliamo un articolo, una pagina o persino un tag indicizzato nella sitemap, di fatto stiamo cancellando uno o più URL che Google non riuscirà più a reperire fintanto che non verrà rimossa anche dalla cache del motore di ricerca con la conseguenza di produrre l’errore “404 not found error” (pagina non trovata).
L’ideale sarebbe, invece, fare un redirect 301 (redirect permanente) delle sezioni che desideriamo nascondere ad altre che riteniamo possano sostituirle oppure farle puntare direttamente alla homepage o a un contenuto scritto appositamente in sostituzione del precedente.
Come rimuovere un URL o una pagina da Google
Per cancellare una pagina non più presente dalla cache di Google, puoi procedere alla sua rimozione dall’apposito link presente nel pannello Search Console. Sempre da Search Console, dalla voce “Errori di scansione” puoi verificare quali indirizzi del tuo sito generano l’errore 404.
Infine, tieni presente che la rimozione non è immediata e per alcune query i contenuti potrebbero ancora essere visualizzati da Google fino al suo successivo aggiornamento.
Per chi come me utilizza WordPress come CMS, esistono più plugin per inserire in modo automatico i link interni come ad esempio “SEO Smart Links” anche se personalmente preferisco farlo a mano.
Sempre per WordPress un plugin utile per fare il redirect di una pagina è Redirection particolarmente utile in caso di migrazione di pagine da un vecchio sito o se si deve modificare la directory dell’installazione di WordPress o anche il più che apprezzato Yoast SEO nella versione Premium.
Hai avuto un problema simile al mio in fatto di link interni al tuo sito? Se vuoi farmi sapere come lo hai risolto, lasciami un commento!
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Ciao, grazie per questo approfondimento sulla gestione dei link esterni: spesso, presi da altre attività di ottimizzazione SEO, finiamo un po’ tutti per trascurare questi aspetti rilevanti per la corretta funzionalità del sito e soprattutto per la soddisfazione dei nostri utenti, ma con questo articolo potremo tenere a mente i passi più importanti da seguire. A presto!