Segmenti intelligenti per aumentare il ROI email

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Secondo una ricerca Campaign Monitor, aziende e brand che usano la segmentazione nelle loro comunicazioni registrano un incremento delle revenue del 760%!

Ovviamente, anche i tassi di apertura e clic crescono in modo esponenziale se utilizziamo le segmentazioni “intelligenti” per consegnare messaggi personalizzati.

Creare segmenti richiede di investire un po’ di tempo e attenzione nello studio del proprio database, ma i benefici sono molteplici e assicurati!

Come segmentare un database

Proprio in questi giorni, ho approfittato del fine settimana per “sistemare il mio database”. Non servono enormi liste per ottenere importanti risultati. Serve che i contatti siano qualificati.

Quindi di aver seguito e tenere attiva una strategia di list-building appropriata.

Tipi di segmentazione database email

In genere, si possono seguire questi accorgimenti per procedere nella segmentazione del proprio database.

  • “Audience”, sesso, residenza, età
  • “Comportamento”, ha aperto/non aperto, cliccato/non cliccato
  • “Comportamento di acquisto“, ha comprato/non comprato, ha abbandonato il carrello

Ci sono poi dei segmenti definiti “intelligenti” perché sono fondati su:

  • esigenze specifiche del brand o prodotto
  • la marketing automation.

Segmentazioni con Mailchimp

Di seguito alcuni esempi di segmentazione intelligente che potresti applicare al tuo email marketing. Per mostrarti nella pratica come fare ho utilizzato Mailchimp.

Premetto che non è l’unica piattaforma email che utilizzo per lavoro. Tuttavia, sono molti anni che quotidianamente ne faccio uso per me e per i miei clienti. Ne ho scritto anche una guida in italiano e ho lanciato alcuni corsi online tra i più completi e aggiornati.

Ad ogni modo, anche se non usi Mailchimp, potrai trarre spunto da questi tipi di segmentazione.

Segmentazione per origine acquisizione

Funnel marketing

Se hai un po’ di esperienza nell’email marketing, anche tu ti ritroverai nella situazione di avere una lista principale (main mailing-list) e altre gregarie.

In genere, nelle secondarie si raccolgono i contatti che provengono da varie iniziative allo scopo di tracciarne le origini e personalizzarne il percorso. Questi contatti dovranno poi confluire nella principale dopo un adeguato ciclo di nurturing.

Quindi, ad esempio, un primo metodo che utilizzo quando “unisco le liste” è quello di applicare un’etichetta al contatto inerente alla propria lista di origine.

In questo modo, quando entrerà nella “main mailing-list” si porterà dietro il requisito di origine e potrò, nel mio messaggio, far riferimento a quella specifica iniziativa a cui aveva aderito. Puoi farlo manualmente, agendo direttamente sulla lista oppure tramite la marketing automation attraverso l’uso di tag.

Mailchimp ha di recente introdotto i “tags”: etichette che segmentano in modo statico (fanno una fotografia del presente) i contatti in lista. Al termine di ogni passaggio del tuo workflow attivato dalla sezione Automated, puoi chiedere a Mailchimp di applicare un’etichetta per distinguere i contatti.


Alcuni esempi di etichette che potresti applicare:

  • Influencer
  • Media contact
  • Large donor
  • Volunteer
  • Staff
  • Prospect
  • Uses coupons
  • Has kids
  • Trade show contact

Segmentazione per status

Per creare conversazioni personali e rilevanti puoi segmentare per clienti e/o per prospect ma anche in base a chi ha dimostrato interesse rispetto al tuo prodotto o servizio.

In questo caso puoi usare i punteggi (lead scoring), assegnandoli in base ad azioni/eventi specifici o anche utilizzare il rating assegnato dalle principali piattaforme di email marketing.

Tornando all’esempio di Mailchimp, non appena importi i contatti sulla piattaforma, questa applica di default un punteggio di due stelle.

Mano a mano che la tua attività di email marketing progredirà, Mailchimp sarà in grado di stabilire il livello di interazione di ogni singolo contatto in lista. Ad esempio, se apre e clicca le tue newsletter sarà un contatto molto attivo e farà “il pieno di stelle”. In caso contrario e nelle peggiori delle ipotesi, le stelle caleranno a una, il che significherà che il contatto è diventato inattivo.

Ovviamente, per fare questo tipo di segmentazione, puoi usare anche condizioni impostate sull’attività di campagna per un tempo da te definito (< tre mesi, cinque mesi) o per un numero di invii.

Segmentare un database_interazioni campagna

Segmentare in base alle preferenze

Parlando di strategie di acquisizione e profilazione contatti, potresti aver lanciato una survey (sondaggio) per attirare nuovi iscritti e registrarne le preferenze nella tua lista, rispettando sempre la normativa Gdpr sulla profilazione dei dati.

Tali preferenze potrebbero, ad esempio, esprimere o meno interesse per un determinato tema relativo alla tua nicchia di mercato oppure una preferenza per un tuo prodotto/servizio.

Nell’esempio di Agenzia di viaggi, potresti chiedere nel primo caso se la preferenza è per il mare o per la montagna o per un week-end al mare o resort tutto compreso. Mentre nel secondo se è per il pacchetto viaggio A o B.

Con Mailchimp puoi ottenere questo tipo di segmentazione anche attraverso l’uso dei Gruppi. Puoi farlo al momento dell’iscrizione, mostrando quindi le opzioni tramite il form di registrazione e/o successivamente attraverso l’automazione, in modo da spostare l’utente nel relativo gruppo in seguito a una specifica azione, come il clic su un determinato link o visita di una determinata pagina.

Segmentare il tuo database ti permette, inoltre, di ottenere informazioni aggiuntive dai tuoi contatti in lista rispetto alle consuete metriche di aperture e clic.

Ad esempio, puoi individuare chi è più propenso ad acquistare in sconto e chi invece predilige le promozioni di prodotti in esclusiva e limitati e quindi pensare di inviare offerte ad hoc in base al comportamento dei contatti.

Con Mailchimp puoi usare la segmentazione statica (tags) o quella dinamica che puoi configurare dalla sezione Segmentation.

In fase di invio di qualsiasi campagna email, Mailchimp ti proporrà delle segmentazioni. Il mio consiglio è di usarle con moderazione perché, ad esempio, se hai inviato poche newsletter o hai pochi contatti in lista, la piattaforma avrà pochi elementi per formulare i diversi suggerimenti che, quindi, potrebbero rivelarsi fuorvianti.

Quindi, tienile in considerazione, ma procedi manualmente secondo le tue reali esigenze.

In ultima analisi, le segmentazioni sono l’anticamera della marketing automation in quanto potrai attivare una serie di workflow per consegnare messaggi personalizzati e in tempo reale a specifiche audience per ottenere più risultati a ogni invio.

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