Quando cerchiamo qualcosa su internet è perché vogliamo soddisfare un bisogno, come ad esempio, prenotare un viaggio, conoscere l’indirizzo di un ristorante e il numero di telefono o gli orari di apertura di un ufficio, e altro. Google cerca di interpretare la nostra richiesta e di fornire le risposte più pertinenti.
Conoscere il proprio pubblico di riferimento, avere cognizione di quello che cerca per fornirlo in modo comprensibile ai motori di ricerca, ci aiuta ad avere un migliore posizionamento nella SERP (Search Engine Results Page = la pagina dei risultati). Ma come ottenere questo risultato?
La SEO (Search Engine Optimization) è una disciplina complessa di cui si sente molto parlare, ma per la quale non esiste una scienza esatta.
Premetto di non avere un profilo tecnico, ma essendomi trovata nella condizione di chi si avvicina per la prima volta a questi concetti – quando, appunto, ho deciso di aprire un blog -, mi è tornato utile raccogliere quelli che sono i principi teorici di base e i primi approcci pratici alla SEO per rendere, da subito, i contenuti appetibili per i motori.
Tuttavia la mia strategia SEO si basa principalmente su attività di content marketing, cercando quindi di presentare i contenuti nel modo più adeguato per i motori di ricerca.
Capitoli del post
Content Marketing per la SEO
Il content marketing consiste nell’adottare una serie di tattiche per aumentare l’impatto dei contenuti sui motori di ricerca, non solo a livello di sostanza del contenuto (topic), ma anche nel modo in cui viene presentato.
In una strategia di content marketing, il contenuto creato verrà riproposto in una forma arricchita, infatti si parla di contenuto curato o content curation, per essere reinserito nel processo di pubblicazione e di condivisione così da coprire piattaforme diverse, raggiungendo il maggior pubblico interessato a quell’argomento.
Alla base del processo di generazione/cura dei contenuti c’è un content plan che dovrà fornire le indicazioni sulla raccolta delle fonti relative alla produzione e sul “come e quando” programmare la condivisione nel tempo. Esistono più piattaforme come Hootsuite e Scoop.it che favoriscono la pianificazione dei contenuti su tutti i principali social media in orari e verso un target da noi stabiliti.
I benefici immediati di una strategia di content marketing sono l’aumento del click-through perché il contenuto viene più volte esposto al pubblico attraverso le varie piattaforme e opportune landing page, e l’abbattimento del costo e del tempo di produzione di un contenuto originale.
Anche se la tabella qui sotto fa riferimento al mercato americano, possiamo, comunque, avere un’idea generale sui tempi di produzione.
L’ultimo passaggio di una strategia di content marketing per la SEO riguarda l’analisi dell’impatto dell’operazione per vederne i risultati. Anche in questo caso ci sono molti tool di analisi del buzz sociale che possono aiutare una migliore comprensione degli effetti della pubblicazione, ma anche a massificare lo sforzo, ad esempio andando a coinvolgere gli influencer di settore.
Definire la Keyword strategy
La keyword strategy è fondamentale nelle tattiche di Content SEO perché definisce il soggetto editoriale attraverso l’individuazione di alcune parole chiave.
Da qualche tempo non vale più la frase “primi sui motori di ricerca”, infatti i dati più recenti mostrano come l’utente è diventato più consapevole durante la navigazione. E’ in grado di riconoscere (e ignorare) i banner pubblicitari, di formulare query di ricerca più appropriate cercando sia da desktop sia da mobile. Inoltre, non si ferma più alla prima pagina di risultati ma continua la navigazione.
Attraverso strumenti appositi che suggeriscono keyword e ne indicano i volumi di ricerca nel tempo, dovremmo individuare le parole chiave più strettamente affini al nostro tema e quelle che rientrano in una strategia di più lungo periodo, composte, cioè, da query a coda lunga, “long tail keyword“. Le parole chiave esatte (formate da uno o due termini), sono molto competitive e con molta difficoltà riusciremmo a inserirci fra le prime posizioni per queste ricerche. Meglio puntare allora su ricerche che contengano più parole chiave.
Dovrai inserire le parole chiave della tua keyword strategy nel “title” e nella “description” (all’occorrenza ci sono anche dei plugin che aiutano allo scopo), facendo attenzione a non abusarne. Infatti, Google penalizza chi sovraottimizza i contenuti di parole chiave e premia invece chi usa un linguaggio naturale proprio delle persone e non dei robot.
Ottimizzare i contenuti per i motori di ricerca
La posizione in cui inseriamo parti di contenuto (visuale, testuale) è molto importante sia per il navigatore che atterra sulle nostre pagine alla ricerca di un determinato argomento, e che potrebbe abbandonare immediatamente il sito se non lo trova, sia per i motori di ricerca.
Per ottenere una migliore visibilità nei risultati di ricerca, Google ha dichiarato più volte quanto sia fondamentale una user experience soddisfacente, che va dall’adattabilità dei contenuti su tutti i dispositivi desktop e mobile (responsive layout) alla velocità di risposta delle pagine web fino al markup strutturato. I dati strutturati forniscono le informazioni relative alla struttura del nostro sito e dei nostri contenuti ai motori di ricerca.
Nel caso di articoli di un blog, ad esempio, dovranno essere presenti i dati sull’autore, la data di pubblicazione e il percorso di navigazione (breadcrumb o briciole di pane). Anche se i dati strutturati sono ignorati lato posizionamento seo, è bene controllare che non ci siano errori nella lettura delle nostre pagine web, in modo da far digerire meglio le informazioni ai motori.
Personalmente ho una case study da raccontare visto che ho migliorato notevolmente la struttura del mio blog dando una mano anche alle entrate di AdSense!
Crea e cura contenuti di qualità
Le persone cercano quello di cui hanno bisogno, ricordi?
Creare contenuti di qualità significa rispondere a un problema o a una specifica esigenza, dando più soluzioni ai tuoi lettori. Il testo dovrà essere scritto in modo semplice, avere un’introduzione accattivante e, possibilmente, attirare l’attenzione anche attraverso immagini che evochino sensazioni: nella comunicazione sul web l’empatia è molto importante!
Presenta le informazioni più importanti nelle prime battute del tuo articolo e rendi i contenuti condivisibili, sfruttando a tal fine le reti sociali.
Immetti i contenuti in un ciclo di distribuzione dopo che li avrai arricchiti di nuove informazioni, commenti, citazioni oppure trasformati in immagini, video, infografiche e ricondivisi allo scopo di creare valore!
Desideri creare contenuti adeguati al tuo pubblico di riferimento che siano coinvolgenti e rispondano a specifici intenti di ricerca? Dai un’occhiata al programma del mio corso online.
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Io avrei una domanda: se ho fatto una ricerca key, ho scelto quelle più adatte, sono attento a metterle nel title della pagina, nella description (cosa che avendo un blog gratuito non posso fare ^^’) nel titolo dell’articolo e in eventuali didascalie di immagini, all’interno del testo è sempre cosa buona e giusta ripeterle a intervalli regolari, come era tradizionalmente, trovando sempre il modo di inserirle in maniera fluida ovviamente? Oppure posso evitare e metterle quando capita se capita? Mi rendo conto che il discorso SEO è influenzato da una serie di fattori, ma mi chiedevo relativamente alle parole chiave quale fosse l’orientamento prevalente.
Ciao Roberto, inteso che la keyword strategy riguarda l’ottimizzazione del sito o del blog e, invece, ogni nuovo articolo deve presentare le parole chiave proprie del tema trattato, inoltre, che a influenzare la SEO ci sono altri 199 fattori :), ripeterle troppe volte non è necessario. Anzi, potrebbe essere deleterio perché Google lo interpreta come un contenuto creato appositamente per i motori. Ciò che conta è scrivere un articolo che sia di interesse per l’utente (anche il tempo di permanenza su di esso può indicare ai motori che si tratta di un contenuto di qualità). Più che a una strategia di “keyword-matching” perfetta, dovremmo ambire alle correlazioni cioè a quei termini che si presume siano collegati all’argomento centrale. Ad esempio, se parlo di “assicurazione online”, nel mio articolo dovranno essere presenti anche altri termini come “bonus/malus”, “assicurazione moto”, “polizza online” e altro. Come detto però, la SEO non prevede una formula perfetta e l’importante è sempre creare un buon contenuto per i lettori 😉