Google utilizza oltre 200 fattori per determinare la qualità di un sito web e la conseguente posizione da assegnargli a seguito di ricerche effettuate dagli utenti. Tali fattori di ranking si evolvono continuamente nell’ottica di riuscire a fornire un’esperienza sempre migliore agli utenti, mostrando loro pagine web in grado di soddisfare perfettamente gli intenti di ricerca.
Ciò comporta, per tutti coloro che lavorano nell’ambito SEO, l’essere sempre pronti ad adattarsi a tali cambiamenti affinché ogni sito possa sempre essere ottimizzato secondo le nuove direttive, e ottenere una posizione di rilievo quando gli utenti vanno alla ricerca delle informazioni o dei prodotti di cui hanno bisogno.
Negli ultimi anni si è registrato un interesse crescente di Google nei confronti di quei contenuti veramente in grado di approfondire un argomento e fornire un reale valore agli utenti, nonché nei confronti di quei siti ben ottimizzati per una navigazione piacevole e veloce anche da dispositivi mobili.
Anche il 2018 sembra confermare tali trend e riserva al tempo stesso novità interessanti, per questo ho pensato di evidenziare quelli che probabilmente saranno i fattori di ranking 2018 e che gli addetti ai lavori dovranno tenere maggiormente in considerazione.
Capitoli del post
I fattori di Ranking per il 2018
Contenuti di qualità
Ancora una volta saranno i contenuti a determinare la qualità di un sito, più di ogni altra cosa. Più i contenuti sono pertinenti e in grado di fornire agli utenti le informazioni di cui hanno bisogno, maggiore sarà la considerazione che Google avrà di loro nel determinare la SERP.
I motori di ricerca infatti, “affinano” continuamente i propri algoritmi allo scopo di restituire agli utenti risultati sempre più pertinenti e adeguati agli intenti di ricerca. Per alcune ricerche in particolare, le informazioni necessarie sono adesso visibili già sulla pagina dei risultati e non vi è più necessità di accedere a un sito in particolare per poterle consultare: è il cosiddetto “risultato zero”.
Questo è il motivo per il quale sono tanti coloro i quali iniziano a vedere Google non più come un motore di ricerca, ma a tutti gli effetti come un motore “di risposta”.
Backlink
Ad oggi i link che un sito è in grado di ricevere sono un importantissimo segnale di autorevolezza agli occhi di Google. Più un sito viene linkato da altri siti, più questo ha buone possibilità di conquistare una posizione preminente sui risultati di ricerca. Basta analizzare alcune SERP per rendersi conto che i siti che si trovano in cima ai risultati sono quelli che ricevono il maggior numero di backlink.
Ogni nuovo link consente infatti a Google di capire quanto un sito sia popolare e autorevole, come se ricevesse un voto da parte degli utenti del web, sebbene bisogna sottolineare come non tutti i link in ingresso abbiano la stessa efficacia in termini di benefici sul posizionamento.
I link provenienti da siti o pagine a tema hanno una valenza decisamente superiore, meglio ancora se ritenuti particolarmente autorevoli per il settore. Molto importante è anche la distribuzione delle anchor text nei link ingresso: è bene che la maggior parte della anchor siano branded o url, e soltanto una parte di esse di tipo “manipolativa” (ad es. “Hotel a Roma”), ovvero in grado di spingere con più forza una keyword in particolare.
Fattori On-Page
Offrire un’ottima esperienza di navigazione agli utenti è il modo migliore per accaparrarsi le simpatie di Google, che negli ultimi tempi ha focalizzato sempre più la propria attenzione su alcuni aspetti in particolare:
• HTTPS: anche per ammissione di Google, l’HTTPS è da ritenersi un fattore di ranking vero e proprio. Installando un certificato SSL e adottando il protocollo HTTPS infatti, è possibile garantire maggior sicurezza agli utenti nel momento in cui inseriscono dati sensibili quali quelli di pagamento per effettuare acquisti di prodotti o servizi. Sebbene con il passaggio ad HTTPS non vi siano nell’immediato dei vantaggi tangibili in termini di posizionamento, è bene valutare quelli che sono gli svantaggi nel ritardare ulteriormente questa operazione. I siti che utilizzano ancora il vecchio protocollo HTTP infatti, vengono valutati come “non sicuri” dai browser di navigazione, e per questo gli utenti tendono oggi a diffidare dall’utilizzarli.
• Velocità di caricamento: oggi più che mai, dato che il 65% degli utenti accede alla rete da dispositivi mobili, per Google è importante che i tempi di caricamento di un sito debbano essere il più possibile rapidi, ragionevolmente non oltre i due secondi. Tempi di caricamento piuttosto importanti possono anche comportare una frequenza di rimbalzo alquanto elevata, il che può essere sintomo di una cattiva user experience. Diventa per questo necessario fare in modo da ottimizzare al meglio codice, contenuti e risorse presenti sul sito per far si che i tempi di caricamento possano scendere e assestarsi su livelli accettabili.
• Adattabilità ai dispositivi mobili: può sembrar strano ma circa il 50% dei siti internet italiani non è ancora ottimizzato per i dispositivi mobili. Ciò significa che i loro contenuti potrebbero essere inaccessibili per chi naviga da smartphone e tablet, con effetti chiaramente disastrosi per l’esperienza utente. Per rimediare è necessario adottare design responsive, ovvero in grado di adattare automaticamente il layout del sito alle dimensioni dei display dai quali viene visualizzato. La considerazione che Google ha della perfetta fruibilità delle risorse soprattutto da mobile, è chiaramente intuibile se si considera che adesso l’indice più importante per Big G non è più quello relativo alla versione desktop di un sito, ma la versione mobile (il progetto “Mobile-First Index”).
• Struttura link interni: una efficace struttura di link interni sarà in grado di fornire validi spunti di approfondimento all’utente, migliorando così la sua esperienza di navigazione, nonché consentire di “spingere” al meglio le pagine più importanti di un sito. Se gestisci un sito e ritieni di non essere in grado di apportare autonomamente una corretta ottimizzazione On-Page, un consulente SEO potrà aiutarti ad individuare criticità ed errate ottimizzazioni, fornendoti le soluzioni per valorizzare al meglio ogni aspetto.
Ricerca vocale
Il modo in cui gli utenti effettuano ricerche sul web si evolve anche in funzione degli strumenti sempre più “smart” che vengono messi a disposizione. È questo il caso di Google Assistant, l’assistente vocale che consente di effettuare ricerche senza più dover digitare le parole chiave, ma semplicemente pronunciandole. Le ricerche vocali sono tipicamente “mobile” e frequentemente utilizzate in ambito local, ad esempio per cercare servizi (ristorazione, trasporto, divertimento, etc) nella zona in cui ci si trova fisicamente.
Per questo motivo saranno sempre più premiati quei siti che utilizzano i dati strutturati (ad esempio per creare rich snippet), i quali aiutano i motori di ricerca a comprendere meglio il contenuto di una determinata pagina.
I motori di ricerca, Google in primis, si evolvono quindi rapidamente per cercare di fornire agli utenti le informazioni o i prodotti di cui hanno bisogno, in maniera sempre più rapida e precisa. Adeguare il proprio sito tenendo conto di quelli che saranno i principali fattori di ranking del 2018 significa iniziare con il piede giusto il nuovo anno e acquisire un miglior posizionamento a seguito delle ricerche effettuate da chi è alla ricerca di informazioni, prodotti e servizi.