Come ultimo post, prima di una breve pausa estiva, non potevo non tornare sull’argomento viaggio, dopo aver parlato delle ultime campagne di grandi compagnie come Trivago e Airbnb. Quest’ultima, tra l’altro, sorprende in questi giorni con alcuni dati emersi da un’analisi condotta da Globalwebindex sull’uso dell’applicazione della piattaforma per affitti tra privati più conosciuta.
Infatti, nonostante Airbnb continui a essere scelta per viaggi di piacere (tre quarti dei suoi utenti vanno in vacanza all’estero almeno una volta all’anno e più di un quarto si prendono una “pausa di svago” una volta ogni tre mesi), il 58% degli utenti viaggia per lavoro una o più volte all’anno.
Parlare delle nostre abitudini di viaggio mi sembra il modo migliore per introdurre Francesca “Fraintesa” Barbieri di fraintesa.it, ospite della mia intervista odierna, nota travel blogger e amica, che ci racconterà la sua esperienza personale e professionale in questo settore.
Francesca ha aperto il suo blog (fraintesa.it) nel 2009, parla di natura, amore per gli animali, mete insolite e dieta vegetariana. Sono circa sette anni che lavora come freelance nel settore e quando non è in giro per il mondo, staziona a Milano.
Ciao Francesca, benvenuta, puoi spiegarci in cosa consiste il tuo lavoro?
Creo progetti di comunicazione insieme al cliente, in genere Agenzie di viaggio o Enti per il turismo, che portino profitto a entrambi proprio come farebbe un giornalista di viaggi. Diversamente però dalla carta stampata, dove tutto viene descritto in maniera più oggettiva e impersonale (dalle immagini dell’hotel ai servizi di trasporto fino alle escursioni), il viaggiatore su internet vuole conoscere le opinioni reali di chi ha già fatto quell’esperienza. Il suo desiderio è essere informato e costruirsi il viaggio in autonomia. Questa è anche la fortuna di piattaforme come TripAdvisor dove le recensioni sono scritte dai viaggiatori e quindi vengono consultate molto spesso.
Come ha avuto origine il tuo blog di viaggi?
Il mio primo blog nacque mentre mi trovavo in Erasmus in Austria per aggiornare i miei amici in Italia. Era ospitato da Windows Live Spaces e inizialmente non doveva trattare di viaggi, era più simile a un diario personale, ma trovandomi vicino a un aeroporto Ryanair, ebbi la fortuna di viaggiare molto in Europa e di raccontare le mie esperienze di viaggiatrice. Successivamente ho aperto il mio attuale blog dove, con il passare del tempo e vista l’altra concorrenza del settore, mi sono specializzata su una nicchia ben precisa.
Come individui il pubblico a cui rivolgerti e gli argomenti da trattare?
Principalmente mi baso sulle statistiche del mio blog, ma anche sui commenti ricevuti e sui messaggi diretti. Ad esempio, in molte mail mi chiedono informazioni su luoghi esotici e particolari, non ultimo su isole poco conosciute in Africa. Si tratta quindi di uno scambio reciproco e utile a entrambi.
Come trovi nuovi progetti su cui lavorare?
Partecipo ad eventi di settore dove ricavo i contatti, poi spedisco il mio media kit per presentarmi. Inoltre, insieme ad altri influencer faccio parte di una società di travel blogger, TBnet, che mi consente di partecipare a progetti di comunicazione molto più articolati che non sarei in grado di seguire come blogger singolo. Infine, possono essere utili anche siti come Crebs e Lavori Creativi su cui trovare commesse inerenti al mondo digitale.
Perché un’azienda dovrebbe rivolgersi a un travel blogger per la sua comunicazione e, in generale, investire sul web invece che sulla carta stampata?
In generale, per la direzione che sta prendendo il mondo! Ovviamente dipende dall’obiettivo della campagna di comunicazione (per certi target e certi brand può ancora essere utile investire sulla carta stampata), ma credo che sia importante tenere presente che oggi le persone hanno il desiderio di partecipare attivamente e di ricevere uno scambio paritario, soluzione possibile attraverso i media digitali. Inoltre, la carta stampata è misurabile per tiratura, ma l’editore non è in grado di sapere con certezza se un determinato articolo è stato letto. Sul web possiamo monitorare le visualizzazioni, i clic e le condivisioni. Oggi, sarebbe una contraddizione ignorare questa evoluzione, ma per fortuna sempre più aziende, anche in Italia, allocano dei budget per i social media.
A proposito di social media, sei iscritta a qualche gruppo di Facebook? Li ritieni utili ai fini della tua attività?
Partecipo a più gruppi su Facebook per avere uno scambio di opinioni e tenermi informata su determinati argomenti dei settori viaggi, media e digitale, ma non li uso per fare promozione dei miei contenuti. Inoltre, partecipo ad alcuni gruppi americani perché possono fornire interessanti anticipazioni e tendenze più specifiche della mia nicchia.
Recentemente sei stata ospite della trasmissione Kilimangiaro, come hai fatto ad arrivare in televisione? L’esperienza ti ha portato visibilità?
Mi hanno contattata loro perché una loro puntata trattava della città di Gent in Belgio ed io, in precedenza, ero stata invitata dall’ente del turismo delle Fiandre a partecipare ai “giovedì vegetariani”, un’iniziativa che si tiene tutti i giovedì nelle mense e nei ristoranti della città. La redazione del Kilimangiaro ha letto il mio resoconto sul mio blog e mi ha chiesto di raccontare la mia esperienza. L’episodio ha avuto un seguito, infatti, a Expo Milano 2015, presso il padiglione Belgio, sono venuti gli chef di Gent e l’ente del turismo mi ha chiesto di tenere un live-tweeting dell’evento.
Cosa consiglieresti a chi si avvicina alla professione di blogger?
Consiglierei di scegliere una buona piattaforma di pubblicazione come ad esempio WordPress e di capire bene di cosa è appassionato e specializzarsi in quello. Oggi è molto più difficile emergere nel mare di informazioni e nuovi blog che ogni giorno vengono riversati in rete, dunque suggerisco la specificità a contenuti generalisti.
Grazie Francesca per i tuoi preziosi consigli e in bocca al lupo per i tuoi progetti futuri! Suggerisco a chi fosse appassionato di viaggi e comunicazione di seguire Francesca Barbieri anche sul suo profilo Twitter e pagina Facebook.
È tempo di vacanze, è vero, ma riusciremo veramente a staccare?
Meglio sapere come prenderci cura della nostra identità digitale durante queste brevi pause dal lavoro e, speriamo, dal digitale per riappropriarci un po’ del nostro tempo libero!
Hai qualcosa da aggiungere? Vuoi dirmi dove passerai le tue vacanze e come hai deciso di gestire i tuoi profili digitali? Fallo con un commento, altrimenti condividi l’intervista e iscriviti alla newsletter tramite il form qui sotto!
Ci vediamo tra qualche giorno, buone vacanze! 🙂