Questo articolo analizza come è cambiato il mondo del lavoro con l’avvento del digitale e quali sono le figure professionali emergenti per il web su cui puntare per chi vuole entrare o ricollocarsi sul lavoro, anche in considerazione di due anni di pandemia e della rapida ascesa di piattaforme di intelligenza artificiale come ChatGPT.
La premessa è che, secondo ricerca Occupational Outlook Handbook condotta dal Bureau U.S. Labor Statistics, le figure operanti in ambito advertising, promozioni e marketing manager sono cresciute e stanno crescendo più velocemente di altre.
Tra il 2016 e il 2026 l’aumento della richiesta di mercato per i professionisti del digital marketing sarà addirittura di dieci punti percentuali.
Nel mercato americano, in genere, queste figure hanno una laurea triennale e guadagnano in media 132.620 dollari l’anno con una paga oraria di 63.76 dollari (report 2018).
Capitoli del post
Mercato del lavoro e professioni digitali
Come è noto l’ambito digitale si riferisce a una varietà di ruoli diversi, ad esempio, la definizione “social media” può coprire in modo trasversale competenze diverse.
Per questo motivo lo studio del Bureau americano si è avvalso dei servizi di Moz, piattaforma all-in per fare SEO, allo scopo di individuare 75.000 parole chiave riferite al mercato del lavoro digitale. In questo modo, a specifiche keyword che identificano meglio il segmento del settore digitale, è stato possibile associare con maggiore precisione il ruolo professionale.
Da qui è emerso che da parte delle aziende è in aumento la richiesta di marketer e professionisti del web con la più ampia varietà di competenze.
Risultati della ricerca
Professioni digitali elenco
Chi fa già uso di tecniche di Inbound Marketing, attuando cioè strategie per attirare i potenziali clienti attraverso contenuti di valore, sa bene quanto sia necessario conoscere almeno le tecniche di base e gli strumenti della SEO, del content marketing e del visual marketing.
I cosiddetti fattori sociali possono influenzare indirettamente il posizionamento dei contenuti all’interno del traffico organico e, pertanto, sono necessarie anche competenze in ambito social media marketing.
Solitamente, infatti, le descrizioni più comuni dei vari “Job Title” analizzate dalla ricerca, venti tra le più popolari, risultano essere un mix di compentenze tecniche e creative.
Ad esempio, il ruolo di “Digital Marketing Specialist” può richiedere esperienze afferenti alle aree di “content marketing”, “analytics”, “SEO”, “PPC” e “social media”, così come un profilo per “SEO Specialist” richiede skill che includano anche “content marketing” e “PPC”.
Anni fa affrontai, con esito positivo, una prova durata più di due ore dove mi veniva chiesto di preparare un articolo su Word, una creatività con Photoshop, di presentare la mia proposta tramite slide di PowerPoint oltre ad esercizi su Excel e un test vario sul codice HTML, CSS e sui CMS in generale, per conto di un’azienda di telecomunicazioni che cercava candidati con un elevato livello di preparazione per il lavoro proposto oltre, naturalmente, a competenze di marketing.
Ciò a indicare che la tendenza del mercato del lavoro odierno è quella di cercare professionisti T-shaped knowledge ovvero persone che hanno competenze sia verticali – esperti di una determinata materia – sia trasversali al proprio settore.
Recentemente, ho parlato con un mio amico che si è trasferito da qualche anno in Australia e si occupa di UI/UX (user interface e user experience). Mi confermava come le aziende laggiù preferiscano professionalità altamente focalizzate su un settore specifico. Da parte mia lo aggiornavo sulla tendenza opposta che sto rilevando in Italia. Credo soprattutto che sia a causa della situazione economica completamente diversa ma anche per le dimensioni piccole e medie della maggior parte delle nostre imprese.
Ovviamente, restano ancora valide le specializzazioni come per i ruoli di “Social Media Manager” o “PPC Specialist”, ma la ricerca testimonia come nelle cinque aree di competenza sono più frequentemente richiesti ruoli generici come il Digital Marketing Manager.
Un altro dato interessante, a conferma dei trend digitali che vedono sempre più in primo piano i social media, quasi la metà (47%) dei “job title” analizzati richiede competenze nell’ambito social trasversale a tutte le aree digitali.
Come è cresciuto dal 2009 al 2015, in modo esponenziale nell’ultimo periodo, la ricerca per i termini digital marketing e inbound marketing, così la keyword content marketing per lo stesso periodo ha un trend di crescita più basso (+350% vs +867%).
I dati di crescita delle parole chiave relative al mercato del lavoro dell’Inbound Marketing sono confermati anche dal social network professionale più famoso al mondo, Linkedin, database americano.
Cresce la ricerca anche per la figura dell’email marketing specialist, ciò a testimoniare che le aziende hanno compreso l’importanza di investire sui dati di zero e prima parte.
La ricerca riporta infine anche la media degli stipendi annuali delle professionalità finora riportate, scenario molto lontano da quello italiano. Il ruolo del “social media manager”, pur ricoprendo competenze frequentemente richieste, percepirebbe meno di altre figure professionali.
Come diventare marketer
Riferendoci ancora al mercato americano da cui possiamo prendere interessanti spunti, per entrare in azienda e/o lavorare in ambito digitale, viene richiesta possibilmente una laurea triennale a indirizzo commerciale, management o economico.
In alcuni casi, viene richiesto un profilo di pubblicista o giornalista.
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Skill tecniche digitali
Le conoscenze tecniche per operare in ambito di digital marketing vanno dalle competenze su report di analisi, piattaforme di pubblicazione editoriale come WordPress, tecniche di SEO copywriting per la ricerca e creazione di contenuti di vario genere su keyword specifiche di settore, gestione dei principali social media, ad esempio amministrare una pagina Facebook e profilo advertising.
Soft skill
Come competenze di tipo cognitivo, relazionale e comunicativo sono richieste:
- capacità creative, ad esempio per chi opera come content creator
- organizzative e interpersonali, soprattutto i manager devono possedere l’abilità di prendere decisioni e coordinare team di persone
- gestione del budget in modo efficiente, per chi si occupa di advertising
Come fare re-skill e up-skill
Per acquisire, reskill = ricostruzione, o migliorare, upskill = crescere, nelle proprie abilità in ambito digitale, la formazione online (e-learning) è lo strumento più veloce, economico ed efficiente a disposizione.
Cosa è cambiato dopo il covid nel digital marketing
Come ho anticipato nei trend digitali 2023, gli ultimi due anni post-covid sono iniziati in un clima di forte incertezza segnato dalla crisi economica che ha coinvolto anche il settore tecnologico. Google, Amazon, Meta, Stripe e altre Big Tech hanno annunciato tagli al personale e blocchi alle assunzioni.
Nel biennio, circa 260.000 lavoratori hanno deciso di diventare imprenditori, investendo la propria indennità di buona uscita in start-up e in attività in proprio.
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Un fattore piuttosto recente che potrebbe determinare rapidi cambiamenti nel settore tecnologico e l’ascesa di nuove figure professionali è ChatGPT – Chat Generative Pre-trained Transformer, il chatbot di intelligenza artificiale e machine learning che nella prima settimana del lancio ha registrato oltre un milione di iscritti facendo incassare all’azienda OpenAI che lo ha lanciato, la crescita più veloce di sempre su Internet!
Qual è la tua esperienza personale in ambito lavorativo, ricopri un ruolo da specialista o sei trasversale su più competenze? Come pensi si evolverà il mercato del digital marketing nel nostro Paese?
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Ho trovato interessantissimo questo articolo, pieno di spunti e di contenuti e cosiddetti “dati alla mano”.
Lavoro in questo settore per ora ancora in maniera trasversale, perchè confermo quanto hai scritto: la realtà italiana è costellata di pmi che a mala pena possono (o ahimè vogliono!) permettersi un addetto marketing, e meno che mai un addetto web marketing. Lavoro come free lance e il lavoro spesso è davvero duro, perchè non di rado internet è usato ancora soltanto a livello di qualche piccola ricerca su google! Siamo lontani anni luce dall’America, e questo da una parte può essere un bene, perchè vuol dire che per i prossimi anni qui da noi ci sarà tanto da fare. Anche se per ora, il lavoro di evangelizzazione è davvero tosto!
ciao Maura, e grazie per questo esaustivo articolo, che mi conforta per quanto riguarda la mia professione. Io da sempre, anche quando lavoravo – e lavoro – in ambito mktg e comunicazione ‘offline’ – ho sempre avuto un approccio più da “generalista specializzato”, nel senso che ho sempre cercato di mantenere un profilo di management pur amando ogni approfondimento verticale su ogni parte dei progetti. Quindi anche ora che opero prevalentemente sulla comunicazione e mktg web posso dire di essere soddisfatta per avere competenze che mi permettono di gestire progetti dalla Corporate image alla stampa tradizionale in quadricromia, agli eventi e all’ufficio stampa – fino alla strategia digitale per la gestione del brand sui media online. E più trovo persone specializzate nelle singole competenze più riesco ad apprezzarle e l’interazione per tutti è soddisfacente. Lato cliente, invece, trovo che sia meno ‘vendibile’ un ruolo di management rispetto ad un ruolo specializzato: nel digitale il cliente ha difficoltà a comprendere la ‘concretezza’ dei progetti e più gli ambiti sono ‘rifiniti’ più sono ‘accettati’. Questa è la mia opinione, ad oggi… 🙂 Cristina
Ciao Cristina, il mondo del lavoro sta rapidamente mutando e avere più competenze rende il professionista senz’altro più flessibile al cambiamento. Ci sono aziende “illuminate” in Italia, ma come facevi notare tu, sono ancora troppe le realtà legate a un’economia tradizionale per cui è difficile far comprendere certe dinamiche del nostro lavoro, se non attraverso i risultati. Per questo va fatta tanta, tanta opera di informazione! A presto 🙂