E’ notizia di oggi che la casa editrice Arnoldo Mondadori compra Anobii, il social network di libri con sede a Hong Kong e con all’attivo più di un milione di utenti nel mondo (circa 300 mila in Italia) e un archivio di titoli che supera i 42 milioni.
Eravamo più o meno a metà dell’anno 2007 e i social network nascevano come funghi perché già all’epoca era chiaro che le reti sociali erano un buon affare per tutti. In quegli anni infatti nacquero, e molte presero il volo, piattaforme per lo scambio di musica, foto, candidature di lavoro e molto altro ancora. Anobii, la community di appassionati di letteratura, all’epoca aveva poco più di un anno di vita e contava 4,8 milioni di libri inseriti nel suo database in costante aumento, già tradotto in 62 lingue diverse.
Cos’è Anobii
La prima volta che ho parlato di Anobii in un editoriale a proposito di social network, Myspace era 6° nella top 10 di quelli più visitati al mondo con 108 milioni di utenti (e nessuno ancora prevedeva il suo declino) mentre Facebook ne contava appena 73 milioni.
Oggi, l’articolo uscito a proposito dell’acquisto della Mondadori, ha ricordato che Anobii è l’abbreviazione di Anobium Punctatum, nome scientifico del cosiddetto tarlo dei libri.
Come su ogni social network che si rispetti, su Anobii si può creare un profilo (il servizio è gratuito), catalogare librerie tra quelle dei libri letti, ancora “impilati sul comodino” e di quelli che almeno una volta nella vita vorremmo leggere (lista dei desideri). Per ogni libro si può inserire un commento, dare un voto o informazioni utili agli altri, persino se ci è stato regalato o se si tratta di un’edizione digitale.
Fin dalla sua nascita Anobii prevedeva la condivisione delle librerie con altri utenti e la possibilità di inviare messaggi diretti ed entrare a far parte dei gruppi creati dagli stessi iscritti. Utilissimi anche i widget che suggerivano e suggeriscono tutt’ora libri e utenti affini per scelte letterarie.
Allora, lo so perché lo scrissi nel mio articolo, tra i libri “più popolari” in Italia figurava “Siddartha” di Hermann Hess, seguito da “Novecento” di Alessandro Baricco. In America invece al primo posto c’era “Harry Potter e i doni della morte” (uscito in quell’anno), seguito da “Harry Potter e il principe mezzosangue”.
Oggi del social network esiste anche l’applicazione e i libri possono essere caricati nelle librerie attraverso la lettura del codice a barre passato allo scan del telefonino o tablet.
A distanza di sei mesi dalla sua acquisizione, questi sono i principali cambiamenti di Anobii, accolti positivamente dalla community di anobiani.
Dopo la notizia che Mondadori compra Anobii molti temono che il social network farà la stessa fine di MySpace (e quella di recente prevista anche per Facebook). Qual è la tua opinione? Pensi che il servizio verrà snaturato o al contrario sarà un modo per rilanciarlo?
Anobii mi piace molto.
Ma volevo segnalare anche altri social network a cui sono iscritto dedicati alla letteratura come
it20lines
shortales
Ciao Andrea, è vero, ci sono molte altre piattaforme dedicate ai libri oltre ad Anobii. Grazie per la tua segnalazione, soprattutto perché sono social network che usi e quindi puoi consigliare 🙂