Scegliere il giusto software email marketing determinerà il raggiungimento o meno dei tuoi obiettivi e potrà incidere in modo differente sul budget che hai destinato alle tue attività di promozione digitale.
Tuttavia, la scelta potrebbe essere ardua se non sai esattamente di cosa hai bisogno e quali sono le diverse caratteristiche delle piattaforme di email marketing e/o di marketing automation, che ti consentiranno di personalizzare la tua comunicazione.
Per questo motivo, ho deciso di ampliare le schede già abbastanza dettagliate dei servizi di email marketing nazionali e internazionali, che puoi trovare nell’ebook e guida gratuita Scopri l’Email Marketing Efficace!.
Capitoli del post
- Perché scegliere una piattaforma di email marketing per inviare newsletter
- Perché è importante scegliere una piattaforma di email marketing adeguata?
- Differenza tra email marketing e email marketing automation
- Requisiti minimi e consigliati
- Principali piattaforme di email marketing e automation
- Mailchimp
- GetResponse
- Magnews
- MailUp
- Drip
- Brainlead
- Brevo, ex-SendInblue
Faccio un passo indietro e parto dalle basi: se stai cercando di promuoverti online, avrai già valutato l’eventualità di collezionare contatti email a cui inviare la tua newsletter. Ma anche se la tua attività è già collaudata, potresti essere interessato a conoscere le principali piattaforme che offrono servizi di email marketing per compiere quello scatto in più che renderà l’email un canale professionale per la tua comunicazione.
Invece, se ancora non hai considerato l’eventualità di inviare i tuoi messaggi tramite una piattaforma accreditata, ti invito a farlo, dando un’occhiata a questo video che spiega l’importanza di utilizzare un ESP – Email Service Provider, al posto di un comune programma di posta.
In parole povere, non avrai problemi di spam e i tuoi invii saranno supportati da template responsivi e da statistiche puntuali.
Perché è importante scegliere una piattaforma di email marketing adeguata?
Premesso che non puoi utilizzare il tuo programma di posta per inviare newsletter, forse avrai pensato all’ipotesi di installare un plugin per gestire le newsletter internamente.
A meno che tu non abbia un team di programmatori e delle risorse economiche da investire, la gestione delle infrastrutture è più onerosa. Più complessi sono anche i controlli a livello di “Inbox”, come la verifica sulla consegna (deliverability) e sulla corretta visualizzazione del layout. Per più motivi, tra un plugin e una piattaforma email ti consiglio quest’ultima scelta.
I software di email marketing sono piuttosto immediati. Ad esempio, può bastarti un collegamento a internet e un account su MailChimp, gratuito fino a 2.000 contatti e 10.000 invii al mese, per inviare una newsletter o una DEM “verificata”.
Semmai, la complessità dell’email marketing sta nel costruire una lista di contatti, nell’ideare messaggi che le persone vogliono leggere e nell’indurle a compiere un’azione sul tuo sito o blog.
Potrai ottenere questi passaggi attraverso (ma non solo):
- uno o più moduli di registrazione,
- uno o più layout per la tua newsletter,
- test che supportino le tue scelte,
- messaggi transazionali e campagne di “nutrimento” che informino ed istruiscano i tuoi iscritti,
- segmentazioni su caratteristiche specifiche degli iscritti,
- automazioni di messaggi che si attivino al verificarsi di determinati eventi.
Quando sceglierai la tua piattaforma di email marketing, che tipicamente si tratta di un servizio online, dovrai considerare questi aspetti, oltre all’ampiezza del tuo database che farà oscillare il prezzo del tuo abbonamento al servizio, e le tue esigenze specifiche di business come potrebbero esserlo avere una landing page o i webinar, solo per fare un esempio.
La difficoltà della scelta è dovuta alle tante offerte che spesso non è possibile mettere a confronto. Di seguito ti fornirò una descrizione delle principali piattaforme di email marketing in modo che tu possa farti un’idea di quella che più di altre fa al caso tuo.
Differenza tra email marketing e email marketing automation
L’email è un elemento comune in differenti strategie del marketing digitale, per questo motivo spesso si tende a confondere o a sovrapporre piattaforme di email marketing con quelle di marketing automation.
Questo errore potrebbe indurti a scegliere un fornitore inadatto alle tue esigenze!
I fornitori di servizi email (ESP) sono specializzati in comunicazione, forniscono servizi “chiavi in mano”, e normalmente si occupano di tracciare le interazioni tra gli iscritti e le singole campagne inviate.
Le piattaforme di marketing automation (MAP) sono più sofisticate perché hanno l’abilità di monitorare tutti i passaggi di una comunicazione in base a specifici eventi chiamati trigger.
Questi software registrano tutte le attività di un intero flusso di messaggi, acquisendo informazioni sul comportamento del singolo in modo da fornirgli un percorso dedicato. Per questa ragione richiedono una fase di pre-programmazione.
Inoltre, potrebbero presentare opzioni relative alla newsletter di base, come ad esempio template piuttosto scarni.
In genere, la prima esperienza di marketing con l’email avviene attraverso software di email marketing e solo dopo aver acquisito una certa dimestichezza con lo strumento si può passare a uno che fornisce degli autorisponditori (autoresponder) di automation.
Requisiti minimi e consigliati
Che si tratti di una piattaforma di email marketing o di marketing automation, prima di sottoscrivere un abbonamento e per non ricevere brutte sorprese, verifica che siano presenti almeno le opzioni di base, considerando che potresti aver bisogno anche di quelle avanzate.
Requisiti minimi
- gestione di liste in gruppi e sessioni;
- statistiche generali e dettagliate sui singoli invii;
- attivazione di A/B test;
- layout responsive;
- integrazione con altri software.
Requisiti consigliati
- automazioni (impostazione di messaggi automatici concatenati);
- landing page;
- dominio personalizzato.
Principali piattaforme di email marketing e automation
Ora che hai visto quali sono le caratteristiche generiche dei servizi, finalmente arriviamo al dettaglio di quali piattaforme di email marketing scegliere. La premessa è che ce ne sono moltissime, inoltre, data la diversità delle offerte sarebbe impossibile confrontarle direttamente e censirle tutte. Ho quindi scelto quelle che rappresentano, per me, una rosa eterogenea di possibilità su cui potrebbe ricadere la tua scelta.
Mailchimp
Mailchimp, l’ho citata poco più sopra in quanto è il software e applicazione per spedire newsletter più popolare e usata al mondo. Nasce come una piattaforma di email marketing, una delle prime, a cui è stata estesa la parte di automation e a presentare un’interfaccia semplice e intuitiva.
Aggiungo che anche economicamente è conveniente visto che è gratuita fino alla prima soglia di 2.000 iscritti e che la versione a pagamento (basic) è veramente accessibile.
Anche nella versione free consente di inviare campagne HTML, campagne A/B test e RSS. Più recente è la versione “Automation”, prevista anche per gli account free e l’integrazione con Facebook, Instagram e Google AdWords. Era comunque già possibile fare fan acquisition con Mailchimp attraverso l’integrazione con il social network.
GetResponse
GetResponse è un’altra piattaforma nata per i servizi di email marketing che presto ha aggiunto anche la sezione di autoresponder.
Rispetto a MailChimp è leggermente più cara, ma la gestione dei flussi di automazioni è più articolata e consente di separare i percorsi e gestire in modo più efficace la comunicazione.
Oltre a ciò, GetResponse permette di utilizzare una o più landing page e uno o più webinar, in base al piano selezionato.
Anche questa piattaforma si integra con Facebook ed è possibile inserire il pixel di monitoraggio sulla landing per verificare in modo puntuale le conversioni dei lead tramite la campagna pubblicitaria.
Come Mailchimp, è possibile usare gratuitamente GetResponse nella nuova versione gratuita: clicca su Sign Up free o start now!
Magnews
MagNews è la piattaforma italiana di email marketing di proprietà della società Diennea. Anche questo servizio offre una demo gratuita di alcuni giorni, ma non esiste la versione gratuita. Anzi, ti anticipo che MagNews è pensata per aziende strutturate e per web agency che gestiscono più clienti e dunque necessitano di un’interfaccia più articolata.
Se ti orienterai su questa scelta, verrai contattato da un commerciale che elaborerà un preventivo su misura per te oppure contattami e intercederò per te.
La piattaforma è stata sviluppata su esigenze di multiutente e multipiattaforma anche per l’invio di sms e fax.
Il suo punto di forza è senz’altro la flessibilità della gestione del database e l’assistenza, in italiano, praticamente in tempo reale.
MailUp
Anche MailUp è una piattaforma di email marketing totalmente italiana e molto apprezzata. Proprio come MagNews, consente di inviare sms e fax e di consentire l’accesso a più utenti di uno stesso team con livelli di gestione diversi.
I pacchetti offerti da MailUp sono adatti sia a piccole imprese sia ad aziende più strutturate e sono configurati in base all’ampiezza di banda. Per cui, più messaggi hai necessità di inviare e maggiore sarà il costo del noleggio, a meno che tu non decida di diminuire la velocità di consegna.
In questo video di presentazione al tutorial, ti spiego quali sono le opportunità offerte dal servizio.
Drip
Drip è una piattaforma di marketing automation, una startup acquistata da LeadPages, azienda leader nello sviluppo di software di fan acquisition. Come MailChimp, consente l’uso gratuito fino a un massimo di 100 iscritti di quasi tutte le opzioni. La sua interfaccia è meno intuitiva delle altre, ma se vuoi provare a impostare le tue prime automazioni è quella che ti consiglio.
Puoi creare un numero infinito di form di iscrizione da inserire sul tuo sito o landing page a cui agganciare i tuoi flussi.
Il team di Drip è molto attivo nel fornire supporto con materiali e webinar gratuiti, inoltre, anche per chi usa il software nella versione gratuita è prevista l’assistenza.
Brainlead
Brainlead nasce come MAP italiana cioè piattaforma di marketing automation con estese opzioni di CRM e integrazioni social, in particolare per le campagne Facebook Advertising.
La consiglio per tutte quelle realtà che si avvalgono di rappresentanti e commerciali che visitano i possibili clienti in azienda oppure li incontrano a eventi perché il servizio mette in connessione le azioni di marketing online con quelle della forza vendite.
Brevo, ex-SendInblue
Brevo, ex-SendInblue è attualmente una delle piattaforme che uso per me e per i miei clienti in quanto presenta un buon compromesso tra qualità/prezzo e automazioni avanzate quanto quelle della probabilmente più conosciuta piattaforma Active Campaign. Anzi, in effetti, Brevo è una delle tre piattaforme email e automation che suggerisco più spesso!
Tutti i software di cui ti ho parlato possono essere integrati con Zapier per il marketing automation, in modo da copiare, spostare e/o cancellare i dati acquisiti da ogni iscritto su altre piattaforme o su fogli di lavoro, come ad esempio quelli di Drive.
Ovviamente, ci sono molte altre piattaforme di email marketing sul mercato, ma sarebbe impossibile citarle tutte. Il mio suggerimento è di verificare quali sono i tuoi bisogni e budget di investimento e fare una scelta che non sia dettata dalle “mode” del momento.
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Ciao, ho letto l’articolo tutto di un fiato. Volevo aggiungere la mia esperienza personale. E’ da un po’ che uso http://www.matico.io. Si tratta di una piattaforma completa che mi consente di gestire sia l’email marketing, sia la parte automatizzata per le mie campagna. La consiglio
Ciao Andrea, grazie per il suggerimento, non ho mai provato Matico, ma se i feedback sono buoni lo terrò senz’altro in considerazione.
Ciao a tutti, posso citare anche la piattaforma per invio Email e Sms per cui lavoro?
http://www.4Dem.it
E’ vero che i Big Brand sono sempre i medesimi da anni ma vi assicuro che ci sono realtà come la nostra che si stanno facendo spazio nel sotto bosco :))
Ciao Paolo, hai fatto bene a farlo presente. In effetti, i software per inviare sms e newsletter sono molto numerosi e con caratteristiche simili. Questo post vuole proprio portare un po’ di chiarezza e guidare un possibile scelta. Grazie, a presto!
Ciao Maura,
conosci anche VOXmail?
Come scrivi poco sopra ci sono tante piattaforme e si “sovrappongono” in termini di funzionalità: in questo affollamento VOXmail si propone come soluzione semplice senza sacrificare però l’efficacia e la solidità. Rivolta direttamente all’utente non particolarmente esperto di applicazioni web che però voglia arrangiarsi a comunicare via email.
Mi piacerebbe sapere che ne pensi!
Ciao Stefano,
complimenti per l’attività informativa a tema Email che stai svolgendo sul tuo blog!
Conosco il servizio VOXmail, un team italiano molto preparato. Tuttavia, durante l’ultimo SMAU, mi è stato confermato che la piattaforma non prevede una sezione automation. Personalmente, ritengo questa opzione fondamentale per una strategia di email marketing, in particolare in presenza di alcuni business, come di vendita online, per questo motivo le mie scelte si sono direzionate verso altri servizi. Grazie però per il tuo contributo!
Sì, ti confermo che VOXmail non fa automation e non è previsto che lo faccia nel prossimo futuro.
E’ una scelta per mantenere il prodotto più semplice degli altri: ci sono migliaia o meglio centinaia di migliaia di realtà locali (negozi, associazioni, locali pubblici, ma anche grosse realtà che però non vendono online oppure enti pubblici come i comuni o ancora gli ordini professionali) che non usano internet per “vendere online” ma solo come strumento di comunicazione/presenza. Spesso non sanno nemmeno che cosa è l’automation e piuttosto che ragionare un piano di automazione (cosa tutt’altro che banale o “standardizzabile”) rinuncerebbero del tutto a comunicare via internet.
Molte di queste realtà possono informare e fidelizzare tranquillamente con “semplici” newsletter senza spingersi ad usare l’automazione e per molti MailChimp, primo prodotto che si trovano a provare per ovvie ragioni, risulta piuttosto complesso per via delle numerose funzionalità e dell’inglese che anche se siamo nel 2017 è ancora un grosso ostacolo nel Bel Paese.
La tagline di VOXmail è “invio newsletter facile e veloce” e già questo esclude la pretesa di essere lo strumento adatto a chi come te è esperto di email marketing, ma sicuramente ti sarà capitato di incontrare persone/realtà per le quali invece invece potrebbe essere lo strumento giusto.
Ritengo che ci siano troppi utenti che con poca esperienza “improvvisano” comunicazioni automatiche ottenendo risultati spesso disastrosi senza nemmeno rendersene conto: ben venga quindi chi fa formazione e consulenza come te!
Non conoscevo il tuo blog anche se vedo che non sei assolutamente l’ultima arrivata 🙂 Mi sono iscritto alla newsletter! Magari ci si (ri?)vede al prossimo SMAU!
ciao Maura
io organizzo fiere, ho bisogno di inviare messaggi a moltissimi destinatari, ad esempio un messaggio a 5000 contatti,
ho un accaunt gmailcon dominio su “Aruba”, fino un po di tempo fa le potevo inviare tranquillamente (1000 giornaliere), adesso il sistema le blocca, e mi ritornano tutte indietro;
da questo ho dedotto che oramai non si possono piu’ inviare queste mail massive, perche’ stanno effettuando una campagna antispam.
Vorrei sapere quale delle piattaforme andrebbe meglio per la mia situazione e naturalmente la piu’ economica!!, in quanto necessito periodicamente di inviare questi messaggi promozionali a circa 5000 indirizzi 2 – 3 – 4 volte al mese.
p.s.
ho contattato gia’ Mailup, mi hanno detto che per inviare queste mail massive, devo avere il consenso dei destinatari ! Quindi l’ ho scartato a priori in quanto sono tantissimi , sarebbe impossibile avere il consenso da tutti !
Ho veramente bisogno di aiuto,
spero che mi puoi aiutare
Ciao Andrea,
è più di un anno che non è più possibile utilizzare account di posta come @gmail, @AOL e altri per l’invio massivo di mail da una piattaforma di email marketing. Questa iniziativa, concordata a livello internazionale, serve a contrastare lo spam. Lo spiego in questo video di alcuni mesi fa:
https://www.youtube.com/watch?v=HzIVCyTxXBg
Un’altra azione per evitare di ricevere posta indesiderata, è quella di chiedere l’autorizzazione all’uso degli indirizzi di posta. MailUp non è l’unico servizio, anzi, tutte le piattaforme accreditate per l’invio di newsletter chiederanno l’autorizzazione e/o di assumersi la responsabilità che questi indirizzi siano stati in precedenza validati.
In aggiunta, le modifiche alla normativa GPDR privacy, in vigore da maggio 2018, vogliono che ogni indirizzo salvato in un database sia stato registrato con un’iscrizione a doppia conferma (double optin – la persona deve cliccare sul link all’interno della mail per essere iscritta alla lista). Se questa procedura non verrà rispettata, fioccheranno pesanti sanzioni.
Se hai un database di cui vuoi ottenere il consenso, sto preparando alcuni materiali che credo ti interesseranno molto. Per essere sicuro di riceverli, segui il blog, ma soprattutto, ti chiedo di compilare intanto questo questionario sulla tua situazione “email marketing”, così da avere già i tuoi riferimenti:
https://mailefficace.typeform.com/to/j6dMIU
Ciao Maura,
sono nuovo, ho un data base abbastanza grande di contatti, ma a molti purtroppo non ho il consenso, ho letto i vari commenti e hai attirato la mia attenzione, come posso ottenere il consenso al mio data base?
grazie mille
Ciao Andrei,
non so quale piattaforma di email marketing tu stia usando, ma questo post – un po’ più specifico per chi ha MailChimp – potrebbe fare al caso tuo: https://www.maura.it/registrare-consenso-obbligatorio/
Ciao Maura
ho appena fatto l’ iscrizione a SENDINGBLUE , perche’ mi sembra la piu’ economica, e anche molto fatta bene,
come dici tu, loro nella fase di iscrizione dell’ account chiedono l’autorizzazione e/o di assumersi la responsabilità che questi indirizzi siano stati in precedenza validati di origine OPT-IN, di conseguenza io ho confermato che questi contatti sono autorizzati, anche se in realta’ non e’ cosi, perche’ li aggiorno periodicamente e per me sarebbe una procedura impossibile !
Comunque il mio e’ un account Gmail (con dominio aruba) e sono riuscito ad inserirlo tranquillamente
fammi sapere
Andrea, temo che al momento dell’invio ti accorgerai di non poter usare il tuo account Gmail (non ho compreso bene cosa intendi con dominio Aruba). Infatti, per spedire newsletter bisogna utilizzare un dominio di primo livello .it, .com, .net eccetera, che puoi registrare per poche decine di euro e in poco tempo anche con Aruba o altro provider.
Acquisire gli indirizzi email online, da internet senza chiedere l’autorizzazione, purtroppo non è una strategia vincente perché otterrai scarso se non nullo interesse verso i contenuti condivisi inoltre rischi di essere segnalato come spammer, rovinando la reputazione del tuo indirizzo.
Ti suggerisco innanzitutto di registrare un dominio di primo livello, se ancora non lo hai fatto, e di considerare una strategia di acquisizione contatti che preveda il consenso esplicito. Per il database in tuo possesso potresti valutare una procedura che renderò a breve disponibile e che ti consentirebbe di ottenere l’autorizzazione all’uso.
Ciao Maura, bell’articolo e grazie per le chiare spiegazioni. Attendo la tua procedura che consente di ottenere l’autorizzazione. P.S. Utilizzo Rapidmail. a presto.
Ciao Filippo, grazie!
Hai letto questo post? 😀
https://www.maura.it/autorizzazione-uso-indirizzo-email/
Visto ora e anche il video! Complimenti.
grazie mille
ciao maura,
io sto gia’ usando un dominio ( @promotion-marketing.it )
i miei database sono di 4000 5000 contatti e li aggiorno periodicamente, sono espositori e visitatori delle precedenti fiere da noi organizzate,
Ho appena inviato la campagna mail su “Sendingblue” , inviando una lista di 2800 contatti, ma al primo invio fanno delle verifiche, bloccano la campagna per meta’ dei contatti, vogliono spiegazioni della provenienza contatti, insomma non e’ un sistema molto fluido come pensavo, poiche’ devo giustificare la provenienza di ogni nuova newsletter.
Sono in attesa della tua procedura che renderai disponibile poi valutero’ il da farsi
Ciao Maura, reputo questo articolo molto interessante e di aiuto, ti ringrazio.
Volevo chiederti, se possibile, un aiuto in merito alla richiesta che ho ricevuto da un cliente che vado a spiegarti. Per questo cliente, realizzo molteplici template in HTML che loro inoltrano alle agenzie le quali fisicamente inviano i save the date, gli inviti e le newsletter. Quindi le agenzie non realizzano i template, ma riempiono i campi dinamici con i dati dell’ospite, ad esempio nome e cognome, utilizzando diverse piattaforme. Questo è un primo problema, le agenzie si trovano in città e continenti diversi e NON usano la stessa piattaforma. Inoltre non rilasceranno mai le liste di contatti per permettere l’accentramento dei dati. Stanno cercando di convincerli per utilizzare tutti la stessa piattaforma, solo che non sappiamo quale consigliargli perché… c’è un motivo ancor più importante. Il cliente ha la necessità di inviare, a circa 1.000 iscritti, ad esempio l’invito ad un evento, il save the date o una newsletter a settimana. Il cliente NON vuole che le agenzie preposte all’invio delle e-mail modifichino i template HTML, vorrebbero un sistema che gli permetta di bloccare tutti i campi (immagini e testo) del template lasciando editabili solo quelli variabili che metterò a disposizione. Esiste qualche piattaforma che abbia questa funzione? Basterebbe che, una volta editato il template, il sistema permettesse di bloccare il contenuto o ad un utente specifico (come fa WordPress ad esempio) o tramite password, insomma usare un gestore di permessi. Puoi aiutarmi? Spero di essermi spiegato bene, grazie.
Ciao Franco, felice che l’articolo ti sia stato utile 🙂
Gli aspetti che mi poni sembrano essere molteplici e non sono sicura di aver compreso tutto bene. Ad ogni modo, è possibile inserire dati come nome, cognome, date, città, ecc ecc in una newsletter, quindi nel template finale di invio, grazie ad appositi codici. Disponendo di queste informazioni nel database di contatti, sarà sufficiente richiamarle perché la piattaforma di email marketing le colleghi al momento dell’invio. Ad esempio, MailChimp li chiama “merge tag” ma in generale si usa la definizione “campo dinamico”. Per quanto riguarda l’accesso alla piattaforma, anche in questo caso puoi creare vari livelli che permettano alle persone di entrare con il proprio account e di editare e basta e/o di amministrare anche altri dati. In questo caso, tra i requisiti delle piattaforme, devi verificare che siano multiutente. Spero di esserti stata utile, altrimenti chiedi pure!
Complimenti per l’articolo che dà una panoramica, almeno base, a chi si approccia per le prime volte all’email marketing.
Solo per completezza mi piacerebbe vedere citata una delle piattaforme italiane di email marketing automation comportamentale, tra le più storiche – dal 2003 – e 100% Italiana: SitoVivo.
In effetti, avendo operato principalmente tramite web agency, che usano per propri clienti la prima suite di web marketing comportamentale italiana, e’ spesso più facile imbattersi in piattaforme più conosciute dalla massa.
A differenza delle piattaforme citate, questa si distingue principalmente per l’integrazione su altri canali, e sull’automazione basata sui comportamenti dei singoli utenti, spaziando su problematiche di web marketing e non solo di email.
Alla tua disamina, aggiungo che è molto importante e purtroppo assai sottovalutata ancora oggi la Gestione Privacy.
Purtroppo le piattaforme straniere hanno molti punti deboli, che la legge italiana non ammette, e spesso e’ necessario personalizzarle per rimanere all’interno della normativa.
Ovviamente nei fatti la gente spesso usa il software così com’è, senza pensare minimamente a queste problematiche, che possono portare a sanzioni economiche pesantissime oltre che conseguenze penali.
Basti pensare che la maggior parte degli utenti, spesso, non ha nemmeno sentito parlare dei casi di obbligo di segnalazione al Garante Privacy sulla località dove vengono detenuti i dati (specialmente se all’Estero su piattaforme straniere).
Spesso molti inseriscono le email su più di una piattaforma, senza curarsi minimamente di una sincronizzazione delle “rimozioni”, cosi’ come prescritto dalla legge (revoca/modifica consenso), o di una gestione “bounce” che rispetti le linee guida di IAB Italia per la “pulizia” delle liste.
Oltre ad una mancanza di “educazione” preliminare, come tu stessa, Maura, hai osservato, sulla provenienza delle email (che dovrebbero essere acquisite solo ed esclusivamente a seguito di informativa e richiesta di un esplicito consenso informato).
Spesso ho visto persone usare un software per inviare le newsletter e un altro per le risposte automatiche, ma NON ho visto MAI un uso sincronizzato tra i vari software per l’allineamento delle anagrafiche aggiornate in tempo reale (specialmente sulla questione “rimozione consenso”).
Questo spesso significa, a titolo di esempio, che un utente che si disiscrive da un risponditore automatico, continua a ricevere la newsletter (in contrasto con la sua revoca di consenso e contro la normativa privacy), perchè inviata da un altro software.
La problematica privacy si estende alle pagine e al sito, e non solo alle newsletter o ai risponditori automatici, e questo problema rimane al solito dipendente dalla mancanza di formazione su questi temi e sull’uso di software (spesso stranieri) che NON parlano tra di loro e che di conseguenza “andrebbero” appunto personalizzati, per essere in regola.
In SitoVivo abbiamo personalizzato questi comportamenti visto che siamo nati in Italia, e integrato in un’unica piattaforma la gestione automatica di queste visto che abbiamo una suite integrata di strumenti (sulle pagine, sull’email ecc.).
Purtroppo c’e’ una grande ignoranza in merito e sopratutto una bassa percezione delle gravissime conseguenze reali che la legge privacy porterebbe, in caso di mancata osservanza.
Rimane indubbio a prescindere dalla legge, quello che dicevi tu, Maura ai fini marketing:
Continuare (o iniziare) a inviare email ad un utente che NON ti conosce, o che NON vuole ricevere nulla da te, SENZA il suo consenso, NON ha quasi mai un vantaggio marketing.
Nel migliore dei casi, quell’utente, scocciato, ti ignorerà.
Se gli darai troppo fastidio si disiscriverà dalla lista.
E se lo fa cliccando l’apposito link automatico ti va ancora bene…
Perchè se clicca il pulsante per la segnalazione come spammer al suo provider (es. gmail, tin, iol, libero, ecc.)
fa danni anche “invisibili al mittente” ma visibilissimi ai tuoi futuri risultati ad altri utenti dello stesso provider…
Pochi sanno per esempio che quest’ultima lamentela incide SULLA REPUTAZIONE D’INVIO
ANCHE agli indirizzi email “buoni” ovvero di gente che con piacere avrebbe voluto ricevere le tue comunicazioni…
E forse… fa più danni quest’ultima cosa, che vedersi denunciati al garante privacy (con apposita multa conseguente, se basta).
Insomma, rinnovo i miei complimenti per l’approfondimento della tematica piattaforme email marketing,
ma credo che di fronte ad ogni opportunità (come quella offerta da strumenti software tra i più ricercati per le comunicazioni online, quali i software di email marketing)
esistano sempre e comunque delle informazioni e cautele da prendere, non alla leggera,
pena il mancato raggiungimento degli obiettivi per i quali si e’ iniziato ad usare il software: il ritorno dell’investimento (ROI).
Ciao Fabio,
grazie per il commento approfondito e “sentito”. Condivido pienamente l’importanza di gestire in modo adeguato i dati personali degli utenti, aspetto troppo spesso poco considerato. E’ vero inoltre che molti fanno un uso superficiale di queste informazioni. Tuttavia, sono certa che con l’applicazione della GDPR il prossimo maggio molte cose cambieranno. Al tempo stesso, spero che gli stessi ESP e MAP italiani e internazionali si rinnovino per andare incontro alle richieste del garante.
Grazie inoltre per aver citato un altro strumento, peraltro italiano, di marketing automation. Come premesso anche nel post, pur volendo dare spazio soprattutto a quelli italiani, sarebbe impossibile conoscerli e citarli tutti, inoltre spesso i servizi stranieri riescono a imporsi prima perché anticipatori di un fenomeno come nel caso dell’IA applicata ai processi di marketing.
Ciao Maura,
relativamente ai processi di marketing automation, e ancora di più di Intelligenza Artificiale, se vuoi un mio parere, il problema NON sono “solo” gli strumenti, ma piuttosto la formazione dei consulenti nell’impostare una vera strategia per i propri clienti.
Pensa che pur avendo studiato a Catania e al Politecnico di Torino, ingegneria informatica, ho passato 1 anno Erasmus in Svezia alla Kungliga Tekniska Hogskolan di Stoccolma.
E’ in Svezia dove ho studiato due materie:
– Human Computer Interaction
– Artificial Intelligence
e ti posso assicurare che quando li’ me le spiegavano (circa 20 anni fa) in inglese e in svedese, noi in Italia ancora facevamo i test di laboratorio sulla chat in bianco e nero e mentre il mio padrone di casa in Svezia mi spiegava l’uso della “carta di credito” e del booking online di hotel, io ancora in Italia, al Politecnico di Torino, non ne avevo mai nemmeno sentito parlare…
Chi ha lavorato in ambito marketing, spesso proviene dal mondo pubblicitario off-line e raramente ha conoscenze “tecniche informatiche”.
Viceversa un eccellente software viene spesso creato da “ingegneri informatici”, che raramente hanno la minima idea di cosa voglia dire “fare marketing” o “vendere”.
L’arretratezza culturale del nostro Paese quindi NON è la sola causa della difficoltà d’uso di certe strategie, ma la scarsa multidisciplinarietà dei pochi “esperti eccellenti” sia marketing che informatici.
Piuttosto ho verificato sulla mia pelle che “marketing” e “informatica” per collaborare hanno bisogno di esperti di lunga esperienza, che studino entrambi i mondi.
Oggi la maggior parte dei clienti, peggio ancora delle web agency italiane, sfrutta solo il 10-20% delle componenti software avanzate.
E’ un vantaggio competitivo non da poco quello di lavorare con il Marketing Automation, e con il Marketing Comportamentale – specialmente quando ancora la maggior parte delle persone NON le usa ancora appieno.
Oggi la chiave della competitività e della produttività è ridurre il costo umano con sistemi automatici, ma a mio modesto parere, questo DEVE voler però dire investire sulla formazione strategica delle risorse umane, NON sul far fare tutto alle macchine a prescindere.
La fase di “addestramento” di un software di Intelligenza Artificiale è paragonabile a quella di un bambino: potrebbe anche essere un bambino prodigio, ma se gli insegnamenti e le esperienze che fa non sono adeguate il bambino non sfrutterà a pieno la propria potenzialità.
Bill Gates più o meno 30 anni fa diceva qualcosa del tipo:
“Una macchina fa cose più velocemente.
Se gli insegni cose stupide farà prima cose ancora più stupide
Se gli insegni cose intelligenti, farà più velocemente cose più intelligenti”.
Fabio, bellissimo il paragone con il bambino e sacro santa la citazione di Bill Gates. Grazie anche per aver condiviso un po’ della tua storia.
Io credo che in questo momento si possa trovare un compromesso tra lo sfruttare il 100% delle potenzialità dei software e l’esiguo 10-20%. E’ in capo all’azienda stabilire il peso da assegnare a una strategia o a uno strumento con l’obiettivo di portare vantaggi competitivi.
Il piccolo imprenditore o il professionista spesso e volentieri non riesce a dedicare tempo sufficiente a tutto.
Ma sta al consulente, e qui concordo sull’esigenza di rivolgersi a persone preparate, trasferire il perché é importante portare quella percentuale sopra la media del paese.
ciao Maura, ottimo articolo… io utilizzo per lo più Mailchimp che per le mie esigenze attuali va benissimo. Mi chiedevo però se conoscevi MDirector perché per un progetto professionale che sto sviluppando mi è stato consigliato… MI sai dire qualcosa?
Ciao Paolo, grazie! MDirector è un servizio email che non ho mai usato per cui non saprei darti un feedback in merito. Chi te l’ha suggerito, ti ha spiegato anche i motivi?
diciamo che dando un’occhiata alle sue caratteristiche ho potuto constatare che in termini di funzionalità è molto simile alle altre piattaforme (a/b test, landing pages, mail automation e robustezza). in più può inviare sms… costa un po’ di più ma come plus c’è la possibilità di monetizzare la propria audience dato che l’owner di MDirector è Antevenio che vende servizi digitali… certo costa più di Mailchimp per l’invio delle mail… per questo volevo la tua opinione. grazie per la risposta
Grazie a te per il commento preciso e puntuale! Come dico spesso non esiste una piattaforma “perfetta”. Vanno valutati tutti i pro e i contro in relazione ai propri obiettivi e alla propria tasca. Parte dell’attività di consulenza è anche quella di aiutare il cliente a orientarsi verso la soluzione migliore, considerato che ne esistono a centinaia…
Ciao Maura, complimenti per le tue conoscenze in merito, sei davvero preparata.
Vorrei un consiglio se possibile… ho un portfolio contatti molto ampio, dalle 40mila alle 70mila email. Dovrei inviare una mail ogni 20 giorni circa e ancora no ho trovato il sistema adatto a me.
Premetto che fino ad ora ho usato Mailchimp anche se le sue email finiscono sempre nelle promozioni (questo per quanta riguarda gli indirizzi Gmail).
Visto che questa molte di contatti è molto ampia vorrei capire qual’è la soluzione migliore per me.
Non capisco questi servizi che offrono migliaia di invii mensili come se la gente fosse spammer professionista e dovesse mandare messaggi ogni secondo per tutto il mese 🙂 🙂
A me basta un numero alto di contatti e un numero limitati di invii, anche solo 5 al mese.
Grazie
Ciao Sandro,
giustamente poni il punto sul numero di invii e contatti inseriti nel database che possono fare la differenza a livello economico a fine mese. Tuttavia, a mio avviso, la discriminante è sull’uso che vuoi fare della piattaforma. Ad esempio, se necessiti di landing personalizzate, di una piattaforma webinar, di strutturare scenari automatici e/o integrazioni con applicazioni terze come un ecommerce, le esigenze potrebbero essere tra le più diverse. Non esiste una soluzione di email marketing che vada bene per tutti proprio perché i bisogni possono differire anche moltissimo. Il mio consiglio è vedere di cosa hai effettivamente bisogno tu oggi e nel prossimo futuro. Anche solo pensando a quanto potrebbe incrementarsi il numero dei tuoi contatti.
Spero di averti dato qualche indicazione in più. Se hai domande sono qui 🙂
Ciao Maura, siamo un gruppo di volontari che gestiscono un cinema parrocchiale. Negli anni abbiamo raccolto circa 150-200 indirizzi e-mail a cui, ogni settimana, inviamo la programmazione dalla casella gmail del cinema (una sorta di newsletter casereccia). Cosa ci consiglieresti di adottare per adempiere alle regole del GDPR ? Grazie in anticipo.
Ciao Massimo, le principali piattaforme di email marketing hanno provveduto ad aggiornare il proprio servizio affinché sia possibile per chi lo utilizza avere gli strumenti per essere in regola con il GDPR, a cominciare dai form di registrazione. Tuttavia, l’aggiornamento alla Privacy non prevede solo quello, ma richiede di seguire anche linee guida che ho approfondito qui: https://www.maura.it/gdpr-cosa-fare-e-chi-riguarda/
Quindi, rispetto alla tua domanda e visto che non avete di fatto ancora una lista strutturata, ti consiglierei una piattaforma che all’inizio offre un servizio gratuito come MailChimp, gratis fino a 2.000 contatti in lista e 12.000 messaggi al mese o SendInblue con contatti illimitati ma entro i 300 messaggi al giorno. Proprio in questo articolo le ho citate entrambe e cliccando sui nomi atterrerai sulla descrizione/guida di riferimento. Premetto che MailChimp può risultare più semplice solo che non ha la versione in italiano neanche nel servizio a pagamento mentre SendInblue sì.
Per il GDPR, proprio rispetto a MailChimp, ho pubblicato un post dove spiego passo dopo passo come attivare il pacchetto sull’aggiornamento della Privacy, che puoi vedere qui:
https://www.maura.it/registrare-consenso-obbligatorio/
Spero di aver risposto alla tua domanda!
Ciao Maura, grazie per l’articolo.
Ti spiego la mia situazione. Facendo un lavoro di nicchia, ho poche centinaia di contatti presi perlopiù personalmente. Questo rende il tasso di consegna molto importante, mentre purtroppo non ho mai superato il 50% (so che in teoria è un gran risultato, ma sono dell’idea che la maggior parte di chi non ha aperto la mail non l’abbia vista) e sono ora intorno al 30%.
Fino a oggi ho usato la versione gratuita di Mailchimp, ma sto passando i 2000 contatti e preferirei non passare ad un piano a pagamento solo per aver sforato il limite di poche decine di contatti. Inoltre ho delle esigenze di automazione, perché vorrei creare delle email di compleanno per 2/300 contatti.
Ho fatto una piccola prova con Sendinblue: a livello di editor funziona molto meglio di Mailchimp, ma scopro che la versione gratuita ha diverse limitazioni: non solo il numero bassissimo di invii giornalieri, ma anche l’impossibilità di controllare l’attività dei contatti, che invece per me è piuttosto importante dato il rapporto quasi personale che ho con la lista.
L’optimum per me sarebbe una piattaforma da 2.500/3.000 invii mensili gratuiti, che comprenda l’automazione e magari con un editor smart, perché quello di Mailchimp mi risulta piuttosto farraginoso. La lingua italiana non è fondamentale ma sarebbe molto apprezzata.
Ultima cosa, non escluderei a priori – ma qui aspetto il tuo consiglio – di utilizzare piattaforme diverse per l’automazione e l’email marketing tradizionale (ad esempio Mailchimp per l’automazione e Voxmail per gli invii standard, anche se di quest’ultimo non ho capito se le attività dei destinatari siano o meno visibili).
TI ringrazio moltissimo per il tuo aiuto e ancora complimenti per il sito!
Andrea
Ciao Andrea, al momento, tra le piattaforme che conosco e ho provato, nessuna offre a livello gratuito email + automation per più di 2.000 contatti in lista o per un numero di invii giornalieri superiori. Potresti eventualmente provare i periodi trial di piattaforme come GetResponse o MailUp, dopo però ci sarà la scadenza e dovrai rinnovare per continuare a usare il servizio. Se pensi di non crescere come numero di contatti – ma io ti auguro di sì – potresti continuare a usare MailChimp. Altrimenti, sei hai già provato SendInblue e vuoi espandere la tua comunicazione, ti consiglio di acquistare la versione base a pagamento di SendInblue (se hai bisogno posso darti un codice sconto del 30%), che è anche in italiano e a livello di automazioni dà molte opzioni in più. In effetti, le esigenze che hai espresso dimostrano più un uso professionale del canale email marketing che privato. Dunque forse sarebbe opportuno passare a un servizio “pro”. Relativamente ai tassi di apertura, non conosco il tuo settore né l’uso che fai della newsletter, sicuramente hai un buon riscontro. Ai tuoi attuali tassi, immagina di aggiungere un 5% che solitamente non viene monitorato perché non tutti client scaricano l’immagine vuota per il conteggio delle aperture. Considera inoltre che crescendo la percentuale di apertura tenderà a diminuire, è fisiologico e per questo il consiglio è di avere sempre attiva una strategia per intercettare nuovi iscritti.
Infine, consiglierei di avere una unica dashboard per gestire email e automation sopratutto perché dovresti tenere sincronizzate le liste rispetto a nuovi iscritti e chi si cancella.
Ciao Maura, mi sono letto tutto d’un fiato articolo e relativi commenti, complimenti! gestisco per conto di un cliente invii sporadici annuali e sto per testare il prepagato di Sendingblue, dici che lo sconto del 30% è disponibile anche per questa modalità?
Grazie in anticipo
Ciao Stefano,
dovrebbe/potrebbe… in ogni caso ti scrivo in privato così fai un tentativo!
A presto 🙂
Ciao Maura, grazie della risposta velocissima e dei consigli!
La mia situazione è un po’ di confine perché le mie esigenze sono professionali ma i miei numeri, la velocità a cui si espandono (circa 200 contatti all’anno, raccolti di persona) e la frequenza relativamente bassa delle newsletter (ultimamente 3-4 all’anno) mi rende un po’ incerto sul passaggio diretto a un piano a pagamento. La mia idea sarebbe portare le campagne a circa una al mese ed iniziare a monitorare il relativo l’aumento delle conversioni, sulla base di cui decidere per un abbonamento.
Forse potrebbe essere un buon compromesso mantenere un account free su una piattaforma che permetta di acquistare crediti “ricaricabili” per singoli invii e per l’automazione? Mi servirebbe però che questa scelta potesse sbloccare almeno alcune delle funzionalità degli abbonamenti, così da poter, ad esempio nella reportistica, monitorare le attività dei singoli contatti…
Grazie mille!
Andrea
Ciao Maura,
ti faccio i miei personali complimenti per l’articolo che ho trovato molto interessante e soprattutto molto valido per tutti gli internauti che ancora non sanno le differenze basilari tra i diversi software di invio email in commercio.
Noi siamo una realtà digital presente dal 2006 e tutte le aziende che hai descritto possiamo dirle di averle (all’incirca) provate tutte. Condivido molto, infatti, il commento di Fabio in risposta al tuo articolo, nonostante siano passati ben 2 anni dalla sua scrittura (quasi 3), consto ancora oggi lo stesso suo punto di vista.
Colgo questa occasione per segnalarti altre piattaforme (alcune automation) molto interessanti in termini di funzionalità e di economicità rispetto alle più conosciute che hai già citato:
– Sendgrid
– Constant Contact
– Mailsenpai
– TinyLetter
– Zoho
– Mcontact
Negli ultimi 2 anni siamo passati da Mcontact a Mailsenpai per diversi motivi: funzionalità, economicità, deliverability / open rate incrementata, supporto rapido e diretto via skype per qualsiasi problematica.
Mi sono comunque iscritto alla tua newsletter per restare aggiornato sul tematiche che tratti,
Ciao e buon lavoro